Roma più «squadra» con la cura Montella

25/03/2011 09:33



Squadra I suoi compagni, anche chi con il cambio ci ha rimesso, si sono adeguati. Rigenerati dalle innovazioni tecnico tattiche di Montella allenamenti più intensi, schemi più moderni, spiegazioni più chiare — e responsabilizzati dalla gestione Montali, che ha imposto oneri: osservanza scrupolosa delle regole, applicazione rigorosa delle sanzioni ove previste (esempio: sono state ripristinate le multe per i cartellini «inutili» ), interviste soltanto autorizzate. E concesso onori: nuovo elenco di premi produzione, protezione mediatica dei calciatori in difficoltà, voli aerei riservati, senza giornalisti e tifosi al seguito, perfino un palco allo stadio Olimpico riservato ai familiari. In sostanza, la Roma si sta sforzando di fare squadra, in campo e nello spogliatoio.

Singoli/in ribasso Le statistiche delle ultime cinque gare di campionato dicono che Montella ha fatto delle scelte chiare. Si è affidato ad un blocco di 12-13 giocatori, ha limitato il ricorso al , ha ridato un senso alle parole titolari e riserve. Qualcuno ha perso minuti rispetto alla gestione Ranieri, qualcun altro pure brillantezza. I casi più clamorosi: Julio Sergio ha perso la porta dalla sera alla mattina, l’unica scelta tecnicamente inspiegabile. Fabio Simplicio è tornato al minutaggio di inizio stagione, ma ha avuto il merito di sfruttarlo al massimo (vedi derby). Menez forse ha perso pure la ragione, perché di occasioni ne ha avute eppure continua a lamentarsi. L’impiego di Borriello è crollato, non la sua autostima: in questi giorni è il migliore in allenamento.



Singoli/stabil iHanno mantenuto rendite e posizioni, con annessi e connessi (presenze, minuti, alti e bassi): Burdisso e Juan, Mexes (al netto delle squalifiche) e Cassetti (al netto dell’infortunio), , Perrotta (che ha alzato il rendimento), Vucinic (che ha pure ritrovato gli stimoli).



Singoli/in rialzo Resuscitati, riemersi, rigenerati. Doni anche miracolato. Riise finalmente su livelli accettabili. Pizarro tornato al potere. Di Taddei, dice Montella, ce n’è uno (pure se lontano parente del Taddei di un paio di stagioni fa). E ... è , basta la parola.