06/03/2011 15:19
GASPORT (S. BOLDRINI) -
Cè il grande freddo e purtroppo non è un film cult come quello di Lawrence Kasdan del 1983, Tom Berenger Glenn Close, Jeff Goldblum e William Hurt tra i protagonisti. Il grande freddo è la realtà che attende domani la Roma a Donetsk, nel grigio delle miniere della quarta città dellUcraina, autentico avamposto della grande madre Russia, città di comunisti duri e puri, fondata nel 1859 dal gallese John Hughes. Le previsioni del giorno della partita, martedì 8 marzo, evocano immagini siberiane: massima meno 2, minima meno 12. Allegria, ma geleranno anche i sorrisi. Linfortunio di Marco Cassetti costringe Montella a fare scelte obbligate Limportanza di un colpo dala di Riise Limpresa In questo scenario, la Roma dovrà cercare la grande impresa: ribaltare il 2-3 dellandata e provare a suonarle allo Shakhtar. La squadra di Lucescu in casa è un caterpillar: vince sempre. La Roma che fu di Ranieri, oggi in vacanza a Londra, e adesso è di Vincenzo Montella, si è scrollata negli ultimi tempi il complesso delle trasferte. Sei punti su sette della gestione attuale sono maturati lontano dallOlimpico, ma con tutto il rispetto Bologna e Lecce non sono paragonabili allo Shakhtar, ambiziosa squadra che ha vinto nel 2009 la Coppa Uefa e sta dominando in campionato.
Sottovalutare gli ucraini è forse costato il futuro in Champions, alla Roma: beccare tre gol allOlimpico da una squadra che aveva giocato lultima gara ufficiale 80 giorni prima è stato uno degli ultimi capolavori della gestione-Ranieri.
Il famoso labiale evocato dallex allenatore giallorosso, nellintervista rilasciata a LEspresso, riguarda proprio quella partita, quando Borriello si fece beccare dalle telecamere mentre diceva «e io che ho segnato venticinquemila gol sono in panchina» . La difesa Il conto di quella serata sarà presentato martedì e se è vero che la Roma dovrà cercare di segnare almeno due reti, è altrettanto vero che sarà importante non incassarne. Se lo Shakhtar trova il gol, addio Champions e altro bagno di sangue per casse già disastrate. La difesa, ventre molle della Roma, dovrà fare gli straordinari e a Lecce Montella ha perso un pezzo importante: Cassetti. La strada maestra per sostituirlo è stata già tracciata allo stadio di Via del Mare, dove Montella ha schierato Burdisso a destra e, al centro, la coppia Mexes-Juan. Tre centrali. I ruoli Serve una partitona da parte di Burdisso, luomo che guarda in faccia gli allenatori. Serve una serata per farsi rimpiangere dal grande fuggitivo, il francese Mexes, che lunedì scorso ha già fatto partire i primi camion per il trasloco, destinazione Milano. Servirà lorgoglio ferito di un campione che si è trovato improvvisamente con il posto a rischio e con strane voci di mercato che lo perseguitano: Juan. Servirà un colpo dala di Riise in difficoltà anche a Lecce. Lo Shakhtar è il peggior avversario possibile per una difesa che balbetta: Douglas Costa, Jadson, Adriano e Willian sono bravi, veloci e affamati di gloria. La Roma dovrà dare il cento per cento. Forse, anche qualcosa di più.