Si tratta a oltranza, Roma in estasi. Questione di ore

29/03/2011 10:09

Dieci ore di incontro, da mezzogiorno alle dieci, due pause pasto (lo hanno rimpinzato di trofie fatte in casa), trattativa a oltranza su contratti, garanzie, finanziamenti. A tarda sera, DiBenedetto se ne va senza dire una parola, sfinito da volo, fuso e trattativa. Roberto Cappelli, l’avvocato dello studio Grimaldi (dove si è svolto il tutto) che assiste UniCredit, aggiorna i cronisti più resistenti sullo stato delle cose: «C’è ancora molto da lavorare, proseguiamo domani mattina» . Il secondo round inizia oggi alle nove. Poche chiacchiere, tanti fatti. DiBenedetto non perde tempo. Per dire, ha respinto al mittente offerte di interviste televisive e proposte di incontri istituzionali. La banca vorrebbe presentarlo al sindaco Gianni Alemanno e al sottosegretario Gianni Letta, lui ha chiesto di poterlo fare più in là, anche per una questione di opportunità. Per lo stesso motivo, non sarà all’Olimpico domenica sera per Roma-. Ha il volo di ritorno per gli Stati Uniti la mattina. Piuttosto, se gli avanzerà tempo, lo impiegherà per stabilire i primi contatti con la Roma e il suo management. La trattativa DiBenedetto eUni-Credit intendono chiudere il prima possibile: difficile prima di domani, però. C’è ancora da trattare, qualche distanza da colmare. Ma c’è, pure, grande ottimismo, ormai è questione di ore. L’incontro con la banca è iniziato a mezzogiorno, prima DiBenedetto aveva già riunito in albergo i suoi legali, l’italiano Mauro dello e l’americano Lawrence Silverstein di Bingham. Al meeting UniCredit era rappresentata da Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, e dagli avvocati Cappelli e Carbonetti. Presente pure Attilio Zimatore, presidente del Cda di Roma 2000 che dovrà ratificare la vendita subito: sarà il momento in cui si consumerà, anche simbolicamente, il passaggio di consegne tra Rosella Sensi e Thomas DiBenedetto. Già passata in rassegna nel meeting di ieri la struttura dell’operazione, confermata la ripartizione del 67%del pacchetto azionario: il 60%sarà americano, il 40%resterà a UniCredit, che avrà la facoltà di cederne una parte (il 20%) ad un terzo soggetto, probabilmente italiano.

È tornato in auge l’imprenditore farmaceutico Francesco Angelini, romano e romanista, mentre non convince l’ipotesi Tamraz, l’egiziano patron della Tamoil che in passato si propose per acquistare tutta la Italpetroli e ieri si è candidato come possibile partner di minoranza. Riviste e approvate pure tutte le garanzie, nell’ultima parte dell’incontro di ieri la trattativa è entrata nella fase più «hot» . Si discuterà anche oggi sul prezzo complessivo dell’operazione e il valore economico da assegnare ai singoli asset, club, marchio e Trigoria. «Nulla di insormontabile, anzi. Siamo in dirittura d’arrivo» , fanno sapere le parti. Quote I tifosi non vedono l’ora, i bookmaker vedono bene la Roma del presidente DiBenedetto, anzi benissimo. Da ieri uno scudetto romanista nel campionato 2011-12 è quotato quanto Milan e Inter. E non ha ancora firmato...