C'erano una volta

18/04/2011 12:18

Oggi quegli attacchi si sono quasi dimezzati: Milito è sparito e Vucinic pure. Hanno appeso il cartello “Vendesi” al collo. Appena vinta la  Milito disse di voler andar via. Moratti avrebbe dovuto cederlo all’istante, e ne avrebbe ricavato anche bei milioni (25-30), invece si è tenuto un giocatore spesso assente, i cui gol sono spariti, la quotazione crollata e le offerte ad averle. Anche Vucinic voleva andar via: ha sempre segnato abbastanza poco per essere un’attaccante da capo. Moratti freme di fronte al “fair play finanziario”, vuole spendere, sogna Tevez o magari Fabregas. Gli americani hanno già messo sul piatto nuovi manager (Baldini e ) e soprattutto 40 milioni, di cui una fetta destinata a Pastore. Inter e Roma hanno voglia di campioni e soprattutto di dimenticare. Addio a due belle squadre, che accendevano il fuoco, che litigavano rigore su rigore, che incrociavano gli scarpini e spaccavano il calcio. “Prostituzione intellettuale” attaccava Mou, “Più che un allenatore, un bel motivatore” rispondeva Ranieri. In finale di Coppa Italia, inseguì Balotelli per prenderlo a calci. La rivalità feroce è diventata depressione, le due big sono logore.

La Roma anche più dell’Inter, certo. E non solo fisicamente ma anche di testa: “abbiamo finito la benzina”

dice Leo, “gli appuntamenti decisivi li sbagliamo” dice Montella. Motta e fuori per improbabile


scelta tecnica (ci sono sempre stati...), Pizarro con Ranieri non rispondeva nemmeno all’appello.

Giocatori che hanno silurato i vecchi allenatori, per poi non saper sostenere i nuovi. Leonardo (media punti 2,22, rispetto a Benitez 1,53) e Montella (media 1,75, Ranieri 1,56) sono probabilmente a fine corsa. Leo è stato il fugace innamoramento di Moratti, Montella forse solo un ponte tra Ranieri e un coach gradito agli

americani (?).
Inter e Roma volevano passare dal tecnico esperto al giovane inesperto che

le rimotivasse e le rilanciasse: ma le sconfitte non fanno differenza e bruciano a qualsiasi età.
L’allenatore

dell’amore e l’allenatore dei ragazzini, belle favole no?