02/04/2011 12:31
annuale, una salda sul proprio trono, laltra a sfidarla anno dopo anno. Oggi Roma e Juventus, avversarie domani allOlimpico, si somigliano molto più di quanto la differenza cromatica delle maglie non suggerisca. Degli anni Ottanta è rimasto lantagonismo, ma dal campo dove si sfidavano Falcao e Platini, la rivalità si è spostata alle scrivanie del calcio mercato. Ostilità a parte, però, le due hanno iniziato a spiarsi da lontano. E, sorpresa, a piacersi. Il gioco è tutto nuovo: a Roma vorrebbero pezzi di una Juve che sogna invece brillanti giallorossi. Buffon, dogma bianconero tra i pali, ha già parlato con più di una persona a Trigoria. Lui si offre, Montali lo corteggia, Totti e De Rossi non perdono occasione per invitarlo. La tentazione è forte: salutare la Juve dei nemici Marotta e Delneri per farsi accogliere a Roma da re.
A Torino, pensano invece ai gioielli del roster romanista.
Menez e Vucinic piacciono per motivi diversi: il primo, francese talentuoso ma non ancora completamente espresso, ricorda ad Andrea Agnelli il giovanissimo Zidane. Laltro, che a gennaio aveva rotto con Ranieri e lambiente, sarebbe il colpo di teatro dopo lennesimo mercato deludente. Sarà dura, però, strapparlo a DiBenedetto, che del montenegrino ha detto: Mi piace, fa cose che altri non fanno. Lo scontro è dietro langolo. Come nellestate scorsa: mentre a Trigoria si trattava il riscatto di Burdisso, a Torino si inserirono scavalcando la Roma e chiudendo loperazione con lInter, prima del no del calciatore. Un no ripetuto pochi giorni dopo da Borriello, che alle casacche di una Signora imbolsita da Calciopoli ha preferito i colori del club reduce dalla cavalcata scudetto-anzi-no. Uno smacco inimmaginabile solo qualche anno fa. Proprio Borriello, ieri ha lanciato la sfida attraverso la propria pagina facebook: Siamo carichi e pronti per la Juve. Anche Cassetti, che ha recuperato e sarà almeno in panchina, giura battaglia: Entrambe non ci siamo espresse al meglio, ma a loro mancheranno Chiellini e Del Piero. E le voci societarie non ci pesano: sarà un cambio epocale. Prima, però, la Juventus.