13/04/2011 11:23
Destinazione finale Boston, anche se non si esclude una breve sosta a New York. I due legali, uno (Baldissoni) in rappresentanza del gruppo di DiBenedetto e uno (Tesei) di UniCredit, saranno raggiunti qualche ora più tardi anche dalla collega Stefania Lo Curto dello studio Grimaldi. Il terzetto, una volta arrivato a destinazione, farà tappa negli uffici bostoniani di One Federal Street dello studio Bingham e continuerà a lavorare sui contratti definitivi da far firmare alle due parti. Un po' quello che si sta facendo, senza sosta, dallo scorso 30 marzo: ieri, ad esempio, ci sono state altre due conference call. Non si sta parlando delle garanzie del consorzio guidato da DiBenedetto, già arrivate e inserite nei contratti, ma di piccoli dettagli come la rilettura delle numerose pagine, la traduzione dallinglese allitaliano dei contenuti e il completamente di alcuni allegati. Tutte cose che porteranno via altro tempo: gli avvocati dovranno lavorare anche durante il volo. Ma i rinvii non sono più possibili, anche perché domani a Boston sono attesi lo «Stato Maggiore» di UniCredit e Thomas Richard DiBenedetto.
La spedizione della banca, che comprenderà il Chief Operating Officer Paolo Fiorentino, il responsabile Corporate Piergiorgio Peluso, il vice responsabile Corporate Andrea Giovannelli, l'avvocato Roberto Cappelli e Renato Vichi dell'area comunicazione, partirà da Milano e volerà in Massachusetts a bordo di un jet privato. Più o meno in contemporanea con l'atterraggio della comitiva di UniCredit, anche DiBenedetto, in questi giorni a Fort Myers in Florida, farà il suo arrivo al General Edward Lawrence Logan International Airport di Boston. Ad aspettarlo e ad accompagnarlo in tutta la trafila bostoniana ci sarà il socio James Pallotta, l'uomo che già si era informato sulla Roma nel 2008 e che possiede una quota dei Boston Celtics. Gli altri due compagni d'avventura Michael Ruane e Richard D'Amore, fino ad ora, hanno fatto sapere che preferiranno aspettare la fumata bianca da casa.
I segnali, gli indizi e le presenze annunciate alla vigilia lasciano pensare che venerdì, friday, possa essere essere il giorno buono per la stretta di mano, le firme sui contratti e il brindisi finale. Poi si potrà finalmente pensare a costruire la nuova Roma. E la notizia che nel contratto di Franco Baldini con la Football Association (la federazione inglese) ci dovrebbe essere una finestra annuale di trenta giorni, molto probabilmente a giugno, che gli permetterebbe di liberarsi immediatamente senza dover pagare nessuna penale, in questo senso, appare una splendida notizia. Ora, però, è meglio pensare all'operazione Boston.