Oggi la firma

15/04/2011 11:16

Lì, nel pieno centro economico della capitale del Massachusetts, da due giorni si sta completando il primo capitolo di una storia tutta da scoprire. DiBenedetto ha raggiunto ieri mattina a Boston il suo socio James Pallotta, che mercoledì sera ha accolto i dirigenti di Unicredit volati negli States: Paolo Fiorentino, Piergiorgio Peluso e Andrea Giovannelli, accompagnati dall'avvocato Roberto Cappelli. Tutti insieme hanno seguito dal parterre del «Garden» la sfida di Nba tra i Celtics, di cui Pallotta è azionista, e i New York Knicks. La partita vinta 112-102 da Boston ha chiuso la stagione regolare delle due squadre che a partire da domenica si ritroveranno una contro l'altra nei playoff. Sempre a Boston, mercoledì e ieri, hanno continuato a lavorare sui contratti insieme ai colleghi di Bingham gli altri avvocati coinvolti nell'affare: Stefania Lo Curto (studio Grimaldi) e Massimo Tesei (studio Carbonetti) per la banca, Mauro dello per gli americani, presente anche lui al «Garden». E ieri mattina sono partiti da Roma verso Boston Francesco Bertocchini di Rothschild e il professor Attilio Zimatore, ovvero l'uomo che firmerà il passaggio di proprietà per conto della Roma 2000 dei Sensi. Nel lungo cda di mercoledì è stato analizzato nel dettaglio il contratto preliminare di vendita che verrà siglato oggi: pare che stavolta Rosella non abbia mosso appunti. Anzi: si è convinta che la Roma sta finendo in buone mani.

Dopo la firma del «preliminare» serviranno 30-40 giorni per superare gli ultimi passaggi tecnici: via libera di Consob e Antitrust, Opa e convocazione dell'assemblea per le nomine. Se la nuova Roma nascerà ufficialmente a fine maggio, quello di oggi è comunque lo «step» decisivo. Pallotta ha accettato di partecipare alle firme dei contratti: una garanzia suppletiva chiesta da Unicredit. C'è accordo su ogni dettaglio, compreso il versamento di una «caparra» da parte degli americani. Contratti di vendita, allegati e patti parasociali, scritti in italiano e inglese, compongono un faldone di oltre cinquecento pagine: dentro ci sono tutti i dettagli di un'operazione piuttosto complessa. DiBenedetto e i suoi tre partner (James Pallotta, Michael Ruane e Richard D'Amore) hanno già costituito con quote paritarie la società DiBenedetto As Roma LLC che acquisterà il 60% di una Newco di diritto italiano, a sua volta controllante diretta del pacchetto di maggioranza di As Roma, pari a circa il 67% delle azioni. Il restante 40% della Newco verrà acquistato da Unicredit che in un secondo momento cederà una parte della sua quota - fino al 30% - a un socio italiano di gradimento degli americani.



Contestualmente, la nuova proprietà erediterà il contratto di leasing del centro sportivo di Trigoria e la società che gestisce il marchio. La prima tranche versata sarà pari a circa 70 milioni di euro, divisa tra americani e banca secondo le rispettive partecipazioni. DiBenedetto & Co. si sono impegnati a due ricapitalizzazioni, la prima di 45-50 milioni di euro e una seconda di poco inferiore da effettuare nel giro di un anno. Anche gli aumenti di capitale e l'Opa sulle azioni in Borsa saranno coperti al 60% dagli americani e al 40% da Unicredit. Dopo gli incontri preliminari di ieri tra le parti, la riunione di oggi porterà al brindisi da celebrare davanti alla stampa italiana «traslocata» a Boston. Intanto i futuri dirigenti Baldini e sono già a caccia di talenti (e di un allenatore). La Roma è pronta a voltare pagina. Finalmente ci siamo.