Partner italiano rispunta Angelini

18/04/2011 10:44



RITORNO - Di nomi ne circolano pa­recchi, ma negli ultimi giorni, ce ne è uno che più di qualunque altro sembra quello maggiormente ac­creditato per assumersi oneri e onori di terzo partner della nuova Roma. E non è un nome sconosciu­to, anzi. Perché si tratta del dottor Francesco Angelini, l’imprendito­re farmaceutico, romano e roma­nista, che in tempi passati non ave­va fatto certo mistero di essere in­teressato all’acquisto della Roma, esponendosi in prima persona con dichiarazioni che, all’epoca, non potevano certo essere equivocate. Dopo quelle interviste, un paio ap­parse su questo giornale, il dottor Angelini progressivamente è scomparso nel nulla. Non ha più parlato, si è tornati a parlare di lui solo quando il suo gruppo emise un comunicato per smentire in ma­niera categorica la partecipazione alla fase finale del processo di ven­dita della società giallorossa. Per il resto, silenzio assoluto che, sen­za voler essere polemici ma atte­nendoci soltanto ai fatti, è legitti­mo definire colpevole, soprattutto alla luce delle parole che l’impren­ditore romano spese quando an­nunciò il suo interesse al pacchet­to di maggioranza della Roma. Sia chiaro, ognuno ha il sacrosanto di­ritto di ripensarci e cambiare idea, ma sarebbe stato opportuno di­chiararlo, perlomeno per evitare una brutta figura agli occhi dei tanti tifosi romanisti che avevano metabolizzato con curiosità, inte­resse e speranza le intenzioni d’ac­quisto manifestate pubblicamente dal dottor Angelini.

RUMORS - Ora, però, nel momento in cui si è concluso il travagliato passaggio di consegne della Roma, spifferi, chiacchiere, confidenze e pure qualche cosa di più, sono tor­nati a indicare in maniera piutto­sto categorica come sia proprio l’imprenditore farmaceutico ro­mano e romanista il nome più get­tonato (qualcuno lo dà addirittura per certo) per vestire i panni della parte italiana nella nuova Roma che sta nascendo. Per quello che ci disse all’epoca, per la verità, fac­ciamo un po’ fatica a crederlo ( « Nella mia storia di imprenditore non ho mai preso in considerazio­ne partecipazioni di minoranza, non ha senso acquistare una parte di un’azienda per poi non avere nessuna capacità decisionale » ) , ma, pure in questo caso, non ci sor­prenderebbe un cambiamento di idee. Per quanto ci riguarda, pos­siamo dire con assoluta certezza che, seppure non in tempi recen­tissimi, c’è stato un incontro tra il dottor Angelini e l’avvocato Mauro , l’uomo dello studio To­nucci che ha accompagnato il gruppo degli ameri­cani sin dalla prima ora. Come altrettan­to sicuramente ci ri­sultano diversi in­contri del signor Ta­chipirina con il dot­tor Paolo Fiorentino e, anche, con Gianni Petrucci, presidente del Coni. Sono indizi che non costi­tuiscono ancora una prova, ma che legittimano la voce, anzi parecchio di più, che vuole il dottor Angelini prossimo socio della Roma. Maga­ri con una carica di vicepresiden­te e un diritto di prelazione per l’acquisto della maggioranza della società giallorossa quando e se gli americani decideranno di lasciare.