"Quando l'inno si alzerà". La Sud si racconta in un libro

05/04/2011 16:35

 

 

Però qualcosa va detto, magari in modo sobrio, serio, senza presunzioni e particolari pretese, come hanno fatto i ragazzi (i ragazzi sono sempre ragazzi) che hanno vissuto queste pagine. In prima persona. Dietro o davanti a uno striscione, con i tamburi, i fumogeni. Un bandierone. Con la passione per la Roma, che era un modo di essere nel mondo, senza che si sconfini nella sociologia e negli slogan da Upim da Supertifo.

Quando l’inno si alzerà è un canto che si vede: 250 pagine dedicate alla , dalla nascita dei primi gruppi ultras al Flaminio, più di 250 foto sia in bianco nero sia a colori, 13 capitoli che raccontano le vicende della squadra e della sua curva e di chi è venuto a "trovarci" (per info e prenotazioni contattare la vecchiaguardia@libero.it oppure sms al 3331990539). Per chi lo ha visssuto o per chi ha sentito i racconti di quella curva è ritrovarsi in mano e negli occhi un mondo fatto di sensazioni nette, di luci, di mattinate, di speranze, di ideali, di odori che non sono stati mai più forti e belli come quel tempo in cui tutto appariva possibile. Un’altra società.

E la Roma era un modo di starci nella maniera più vera e più romantica. E’ un libro che non vuoi aprire - come quando sai di affrontare un’emozione - ma che poi non vuoi più chiudere. Uno di quelli che ci pensi a dove metterlo a casa. Molto in alto. Sotto il cuscino. Una cassaforte apposta. In banca?

Ci stanno diciotto anni di un’eternità, di un tempo mitico: quello in cui il popolo era al potere e con quel potere ha saputo dire ti amo. Ci stanno cose che spiazzano chi non sa da dove proviene (i Fedayn in quella curva mentre la Roma giocava a Como... Straordinario). Ci sarebbe da scrivere un libro su questo libro, ma non sarebbe mai abbastanza. Non sarebbe la nostra vita. Quella Roma e quella lì. La stessa cosa.