16/04/2011 10:41
IL PRESTITO -E finita, dunque, con questo accordo preliminare dove preliminare non deve far scattare nessun campanello dallarme. Nel senso che non può che essere tale un accordo che, adesso, per diventare operativo a tutti gli effetti, deve attendere gli obbligatori passaggi allAntitrust, il lancio dellOpa, lassemblea degli azionisti romanisti dove sarà nominato un nuovo Cda e un nuovo presidente. Che sarà mister Tom DiBenedetto, futuro numero uno del club giallorosso. Toccherà a lui gestire linvestimento realizzato insieme a James Pallotta, Richard DAmore e Michael Ruane. I quattro cavalieri dellAve Maria rilevano il 60% (del 67%) del pacchetto azionario della Roma. Quattro parti uguali, DiBenedetto, in più, si è assunto il compito di gestire ilbusinessche gli americani sono convinti si rivelerà un successo. Per ora, ci sono da registrare le spese: il costo di circa 42 milioni (il 60 del 67 per cento), ai quali bisognerà aggiungere il cash per lOpa (calcolo difficile, dipenderà da quanti accetteranno di vendere, può variare da 10 a 30 milioni), due ricapitalizzazioni, la prima da 45 milioni,la seconda da 50, da mettere sul piatto entro due anni. Il calcolo non è finito qui. Perché, novità dellultima notte di trattativa, è che bisogna aggiungere il finanziamento attraverso un prestito da 40 milioni che UniCredit ha garantito alla Roma per immettere liquidità nel breve tempo nelle casse giallorosse (per le ricapitalizzazioni ci sono tempi da rispettare e non sono brevissimi), in pratica i soldi per la prossima campagna acquisti.
NOTTE AGITATA -E questo lultimo aspetto che ha rappresentato lo scoglio finale da superare, dopo che il giorno precedente James Pallotta, che UniCredit aveva voluto a tutti i costi presente, aveva già garantito sulle ricapitalizzazioni( anzi, limprenditore americano aveva dato una doppia garanzia, anche con il suo patrimonio personale). Una richiesta, quella dellIstituto bancario di piazza Cordusio, che non è che avesse fatto molto piacere agli americani. Ma torniamo allultimo scoglio di cui sopra, altra cosa che ha lasciato perplessi gli uominiborn in the Usa,al punto che qualcuno ha pure azzardato che si sia rischiata la rottura. Dunque, il prestito di 40 milioni che Unicredit ha garantito, prestito, cè da notare, che per il40% ha fatto a se stessa. Una volta stabilito il cash, i legali degli americani hanno scoperto che gli interessi applicati erano non proprio tra soci, tanto meno amichevoli. Cè stata qualche discussione, la minaccia di far saltare tutto, solo a quel punto la banca ha accettato di scendere con i numeri degli interessi. A quel punto ci si è collegati con Roma inconference call,dallaltra parte dellAtlantico presenti La dottoressa Rosella Sensi e il dottor Antonio Muto, che sono stati relazionati dal dottor Attilio Zimatore, presente qui a Boston, sulla situazione. Così, ieri, dopo unaltra mattinata di discussioni, postille, allegati, nel primo pomeriggio bostoniano il comunicato ufficiale (il parto, ci dicono, è stato piuttosto complesso, comprendendo anche la dottoressa Cristina Mazzoleni che da Roma poi lo ha spedito in Consob), le parole di Tom DiBenedetto, lufficialità di un passaggio di consegne che segna, al di là anche solo della questione Roma, una svolta storica per il nostro calcio. Gli americani a Roma.America, facce na grande Roma,così Albertone Sordi, che qui ci piace ricordare, ce lo avrebbe raccontato. Ci associamo.