Totti: "Io Mago? La Roma è magica"

11/04/2011 11:49

E invece no, il è il più umile degli eroi. «È la squadra che è magica ». Per forza, è la Roma. Rewind. Rapido passo indietro. È la notte di Udine, Sua Maestà ha appena concluso l’affresco, il capolavoro tottiano è compiuto, per i romanisti l’orgasmo è raggiunto. Damato fischia la fine, per Francesco è la terza doppietta nelle ultime quattro partite. «Wonderful», avrà sicuramente commentato dall’altra parte dell’oceano Thomas Richard DiBenedetto. Che qualche tempo fa sintetizzò così il suo pensiero su : «È un mago». Parole che arrivano all’orecchio della gente con un ritmo così armonioso da fare invidia ad un valzer di Strauss.

A trentacinque primavere da compiere il prossimo settembre, sembra un ragazzino, tirato a lucido come non mai e ancor più decisivo rispetto a quindici anni fa. I record stanno crollando uno dopo l’altro e il desiderio di vederlo in campo per ancora molto tempo si sta tramutando, ad occhi e croce, in un’imminente petizione popolare. Il suo “domani” calcistico potrebbe intersecarsi con quello di un altro romanista rimasto nel cuore dei tifosi, Carlo . «Lui l’ha sempre detto – continua il numero dieci nell’intervista a Mediaset –, prima o poi riuscirà ad allenare la Roma: e io spero di esserci ancora quando arriverà». Immaginatevi cosa potrebbero fare assieme. Che poi, in fin dei conti, con l’aggiunta di diventerebbe un bellissimo trio, ben assortito e su cui consolidare i futuri successi della Magica.

Gli ultimi due mesi hanno riconsegnato al voglia e stimoli. Con Montella in panchina (e non lui) si è ritrovato al centro: sia dell’attacco, sia del progetto. «Ora mi godo questo momento. La Nazionale non fa più per me: voglio pensare a Udinese e Lazio, che sono le nostre rivali per il quarto posto». Peccato, comunque, non poterlo più ammirare con la divisa dell’Italia e godere delle sue giocate perché a Prandelli farebbe maledettamente comodo. Ma tanto c’è Cassano, no?