Zimatore, uomo della firma: «Per me solo numeri»

15/04/2011 10:29

Saluti Oggi è una giornata particolare per la presidente Rosella Sensi e la sua famiglia: è arrivato il momento di lasciare andare la Roma, davvero come fosse una figlia appena maggiorenne che ha deciso di studiare all’estero o vivere da sola. È il giorno dei saluti, la «mamma» ci arriva dopo aver pianto tutte le lacrime del mondo, ma rassegnata, vinta, serena. Dopo tanto lottare, Rosella si è arresa e forse mai come in questi giorni ha davvero fatto il tifo perché la sua creatura finisse in buone mani. Per un tifoso in più Chi l’ha osservata davvero da vicino negli ultimi mesi è il professor Attilio Zimatore, 56 anni, direttore del Dipartimento di studi giuridici della Luiss.

Presidente del consiglio d’amministrazione di Roma 2000: oggi la sua firma sarà forse il momento più simbolico degli ultimi sette mesi, quello che ratificherà il passaggio di consegne a DiBenedetto e soci. Teso? Emozionato? Ma va. Per lui, questa vicenda della Roma e della Italpetroli è una questione di «diritto e numeri, nemmeno tanto grandi poi: sono uno dei commissari liquidatori della Cirio, lì parliamo di 4 miliardi di debiti, qui di "appena"400 milioni» . Calabrese, affabile, lo sport non lo ha mai appassionato («Se non per l’interesse di mio figlio Vincenzo per la vela» ), ma Zimatore confessa che «in tutti questi mesi una simpatia per la Roma è nata, era inevitabile. Anche se il mio impatto con l’Olimpico fu traumatico, esordii la sera del derby sospeso e non ci sono mai più tornato» . Si farà contagiare pure lui?