09/05/2011 12:15
Ma andiamo con ordine. Dopo aver appreso dai giornali del rinnovo ancora per un anno dellaccordo con il Coni per laffitto dello stadio (licenza Uefa) e a seguito della posizione tenuta da Rosella Sensi in Lega in merito al 25 % della torta derivante dalla vendita collettiva dei diritti tv 2010-11, DiBenedetto ha deciso dintervenire in prima persona.
Sorpreso nel constatare lempasse di Unicredit, limprenditore ha inviato una lettera a Roma 2000 (la risposta è attesa per oggi) chiedendo il motivo per il quale non sia stata consultata la Neep (come è previsto negli atti firmati) e ricordando come queste prese di posizione siano una evidente violazione dei termini del contratto firmato il 15 aprile a Boston (in giornata la documentazione allAntitrust). La violazione, infatti, arriva nel momento in cui la decisione presa in un determinato contesto può pregiudicare gli aspetti economici dellaccordo sottoscritto.
Sgomberato il campo da possibili rescissioni che non sono state mai prese in considerazione, resta il problema di fondo: chi comanda nella Roma? E su quali basi vengono prese delle decisioni ritenute fondamentali per il futuro del club? Sui diritti tv, ad esempio, DiBenedetto vorrebbe capire il motivo (ed avere voce in capitolo) per il quale si sta sposando la linea delle 5 big, quando non cè ancora nessun dato ufficiale che ne confermi la bontà. Anzi, da quello che trapela, la Roma guadagnerebbe di più alleandosi con le altre 15 società di A, Lazio in primis.
Il ragionamento è semplice: se cè da perdere qualche soldo ma con questo si riduce la forbice con i due club milanesi e la Juventus, si attui questa politica. Il connubio con la società biancoceleste potrebbe proseguire anche sullo stadio. Quella sullOlimpico era una battaglia da fare (per ottenere i diritti pieni di un affittuario) che però è stata rimandata, gioco-forza, alla prossima stagione.