16/05/2011 12:02
CORSPORT (P. TORRI) -
Fallimento. Anche a voler essere generosi, non può esserci parola più esplicativa di questa per fotografare la stagione della Roma, fuori da tutto dopo il ko di Catania, dodicesima sconfitta in campionato, addio pure a unipotesi Champions League, basterà un punto domenica prossima contro la Sampdoria per continuare a frequentare lEuropa, pure se attraverso strade secondarie e poco remunerative, e sicuramente non ci sarà nulla da festeggiare.
UNALTRA RIMONTA - Catania, in questo senso, è stata come unimmagine sintetizzata di tutta la stagione, gol del vantaggio, illusioni e sogni, per poi essere risbattuti alla cruda realtà, rimontati e battuti, è lottava volta che è accaduto in campionato, conseguenza di una condizione fisica che non è mai stata decente, di una squadra sin troppo spremuta. Chi ha visto la partita, si sarà reso conto nel corso del secondo tempo come i giallorossi assomigliassero più a una corsia dospedale che a una squadra di atleti: Juan ave va lasciato la compagnia dopo pochi minuti, Borrielloera rimasto negli spogliatoi per problemi di stomaco, Cassetti zoppicava per una distorsione al ginocchio, Rosi e Simplicioavevano visioni e crampi, Taddei era fasciato come un marajà, De Rossi e Perrotta erano a casa per squalifica, Mexes e Brighi per gravi infortuni. Insomma la Roma non cera più e il risultato, bisogna dire giu sto, è che si è perso pure lultimo treno per la Champions.
LAMMISSIONE - Fallimento su tutta la linea come Juan non ha avuto nessuna difficoltà ad ammettere: «E stata una stagione fallimentare, inutile cercare giri di parole per dire quello che è stato. Eravamo partiti con ben altre ambizioni, ora ci troviamo a fare i conti con una situazione negativa, la prossima stagione non giocheremo la Champions, rimarremo in Europa, sarà sufficiente un pareggio con la Samp per giocare lEuropa League ma certo non era questo quello che voleva mo. Ora, almeno, dobbiamo pensare a concludere in maniera dignitosa la stagione e poi pensare al futuro. Perché pur troppo quello che è stato è stato, non possiamo fare più niente, abbiamo fallito tutti gli obiettivi. Inutile cercare un solo colpevole, lo siamo tutti, società, dirigenti e giocatori» .
BURDISSO - Il concetto nel dopo partita è stato ribadito anche da Ni colas Burdisso, come sempre uno degli ultimi ad arrendersi, ma inevitabilmente pure lui coinvolto nei problemi di una difesa che pure ieri si è beccata due pappine: «Non è stata una stagione da Roma. Vo levamo e dovevamo fare di più, i nostri obiettivi erano ben altri ed erano obiettivi che avevano la possibilità di raggiungere. Questo è un gruppo di giocatori che ha dato tantissimo alla Roma, pur vincendo poco rispetto a quello che avrebbe meritato. Ora sarà necessario che tutti facciano un esame di coscienza per capire se rimanere. Se la ri sposta sarà positiva bisognerà dare tutto per questa maglia». Di sicuro non rimarrà Simone Loria, ieri autore del gol dellennesima illusione, il secondo stagionale per un difensore ( ma siamo sicuri, visti i gol, che sia un difensore?) in scadenza di contratto ma che quando è stato chiamato in causa ha dato il massimo. Il problema, però, è che quando segna lui la Roma non vince mai: «Ho sperato che la mia rete potesse ancora esserci utili in Champions League, invece niente. Si vede che è proprio una stagione no». Si vede e si sente.