16/05/2011 11:33
CORSPORT (P. TORRI) -
Allora: Buffon in porta, una linea a quattro difensiva con Isla e Ansaldi esterni, Juan e Nicolas Burdisso coppia di centrali, un centrocampo con De Rossi centrale dei centrali, ai suoi fianchi il brasiliano Sandro e il ghanese Asamoah, davanti a completare un ipotetico 4-3-3 un tridente con Hernandez, Totti e Vucinic. Abbiamo esagerato? Temiamo di sì, non tanto nel numero delle novità, quanto forse nei nomi, ma il progetto della nuova Roma non può non partire dalla presa di coscienza che questa squadra non può essere sistemata con qualche innesto, ma deve essere profondamente cambiata per il presente e, soprattutto, il futuro.
NOMI - I nomi che abbiamo indicato, alme no quelli che sareb bero dei nuovi acqui sti, non li abbiamo fatti certo a caso, sono tutti possibili obiettivi della nuova proprietà che da qui a due-tre settimane si spera prenda possesso di Trigoria con annessi e connessi. Sono sei le new entry, cioè il numero che ha indicato Tom DiBenedetto quando parlò di quello che aveva in testa per cominciare la rifondazione romanista. Non si potrà fare tutto e subito, ma certo è che in questa prima stagione a stelle e strisce ci sarà da fare il grosso del lavoro avendo oltretutto la consapevolezza che si dovrà pure correre il rischio di andare incontro a qualche delusione tra quelli che arriveranno. Franco Baldini, ma so prattutto Walter Sabatini sanno be ne come sono attesi da un lavoro esa gerato, con margini di tempo che con il passare delle settimane si restringono sempre di più (pensate se la Roma dovesse fare il preliminare di Europa League il ventotto luglio, vorrebbe dire andare in ritiro tra meno di cinquanta giorni).
IDEE - Ci sarà bisogno di idee, fantasia, coraggio e soldi, quaranta milio ni il budget previsto che potrà au mentare in base alle cessioni ma anche se lOpa, come è probabile, dovesse andare deserta o quasi. Un portiere, tre esterni, un paio di centrocampisti, un attaccante, questi sono i lapilissiani obiettivi di una squa dra che ha bisogno di una profonda rinfrescata, ringiovanita, riverniciata, un allarme che Luciano Spalletti aveva lanciato ormai quasi due anni fa ma che nessuno ha voluto ascoltare. In più si è perso a parametro zero un giocatore come Mexes (e su questa vi cenda prima o dopo qualcuno dovrà delle spiegazioni e dovranno essere pure parec chio convincenti) che costringerà a prendere pure un difensore centrale (Silvestre e Toloi due nomi che si possono fare). I nomi fatti sopra li avete letti, a quel li si può aggiungere lamericano Donovan, esterno offensivo capace di giocare anche più arretrato, di proprietà dei Los Angeles Galaxy, ventisette anni ma già tre Mondiali alle spalle, giocatore che in passato ha già fatto esperienza nel calcio europeo, giocatore, inoltre, che a DiBenedetto e soci consentirebbe di penetrare ancora di più nel ricco mercato a stelle e strisce (sia chiaro non sarebbe solo unoperazione di immagine, Donovan è un giocatore che ha qualità e ci può stare nella rosa di una squadra di prima fascia).