01/05/2011 10:30
Montella, e non solo per il flop di Venezia, sa che la Roma storicamente sbaglia con le piccole, dal Lecce al Livorno (più volte), passando per il Brescia. «Il rischio cè sempre. Bisogna essere consapevoli dellimportanza della gara che è delicata: per poterla vincere serve più la determinazione della qualità. E senza stimoli, si può perdere con chiunque. Il Bari ultimamente si è ripreso. Poteva vincere a Milano. Vedrete che, pur da retrocesso, proverà a far bene. Dobbiamo essere concentrati per non sbagliare». Si presenta con il tutore alla spalla e il solito sorriso. «Non mi aspettavo di finire così. Ma è un incidente e ci può stare. Meglio pensare a cose più importanti» avverte Montella. Alla zona Champions per la Roma e alla sua conferma sulla panchina giallorossa. Vanno di moda i giovani, Allegri al Milan sta per vincere al primo colpo lo scudetto, e lavvento dei bostoniani a Trigoria coincide con lidea di affidarsi, anche qui, a un tecnico emergente. Ecco perché lui è e si sente in corsa. «E una tendenza degli ultimi anni, vedendo Guardiola al Barcellona. Ma io credo che lallenatore sia scelto e valutato per la sua competenza e non per la sua data di nascita. Il discorso delletà vale per i tecnici e anche per i giocatori. Difficile, però, imitare il Barça: ha una filosofia che non puoi creare in poco tempo in una nuova società e in una nuova città, per avere i risultati che stanno ottenendo loro». Totti, dopo aver fatto cilecca contro il Chievo, riprova laggancio a Baggio a quota 205 gol in A. Il capitano ha smaltito il fastidio muscolare di inizio settimana. Per Montella è un punto fermo: «Ci sta facendo vedere cose straordinarie, non solo in fase realizzativa. In quel ruolo si sta esprimendo al massimo e sarebbe difficile una sua esclusione, anche se ci sto pensando perché Borriello meriterebbe qualche chance in più. Ma insieme no: uno dei due si dovrebbe adattare e non riuscirebbe ad esprimersi al top». Recuperato Pizarro che però può partire dalla panchina (spazio a Brighi), il dubbio è proprio lì davanti. Taddei insidia Menez e Vucinic (nellultimo test escluso il montenegrino). «Non conta se giochiamo fuori casa, dove in questo torneo si vince spesso. Sceglierò in base alle nostre condizioni fisiche e psicologiche e a quelle del Bari a livello tattico». Intanto Pradè ha dato la sua disponibilità a Sabatini: il diesse uscente si prepara a collaborare con quello entrante, magari con il ruolo di direttore tecnico.