02/05/2011 11:11
Rimonta e nervosismo Esaurite tutte le ragioni, resta solo la malinconia di una partita in cui una squadra già retrocessa, fischiata e insultata dai propri tifosi ("Mercenari pezzi di merda", il coro più gettonato) ha tenuto sotto scacco per quasi tutto il match una formazione che ha ancora fondate speranze di accedere alla Champions League della prossima stagione. Nel primo tempo, se le due compagini si fossero scambiate le maglie, non ci sarebbe stata ragione per pensare che gli undici provenienti da Roma erano quelli che si giocavano lEuropa che conta. Un Bari in disarmo, con almeno sei titolari infortunati, non a disposizione oppure in panchina (Rivas, Alvarez, Ghezzal, Rossi) ha alimentato vagonate di rimpianti per una stagione sbagliata, almeno finché ha deciso di giocare, avendo messo allattivo anche due legni (autopalo di Juan e Ghezzal). Poi, nella più perfetta consuetudine del calcio italiano, ha forse deciso di non crearsi nemici e così possiamo eufemisticamente dire che si è dimostrato arrendevole nonostante il buon periodo passato in superiorità numerica. Già, perché la Roma - oltre ai soliti incancreniti limiti - ha dimostrato un tasso di nervosismo imbarazzante. Risultato? De Rossi espulso al 4 della ripresa per una gomitata a Bentivoglio ("reo"di avergli fatto un tunnel), Perrotta per un colpetto a Masiello (Glik era uscito per fallo da rigore e proteste) e Totti nel primo tempo probabilmente graziato visto che - dopo che Parisi ha respinto in area in modo sospetto (mani) un tiro dello stesso capitano giallorosso - pare subire una serie di frasi il labiale denuncia come "bastardo, pezzo di m...". Insomma, il 10 contro 9 finale ha fatto saltare ogni schema.
Russo e i gol Segnalato come larbitro Russo - che innescò una serie di furibonde proteste ufficiali della Roma dopo il penalizzante arbitraggio di Brescia-Roma - dopo trenta partite ritrova i giallorossi e si adegua alla triste deriva del match, prima perdendone il controllo e poi non concedendo allultimo minuto un solare angolo al Bari cha avrebbe chiuso il match sul pari e invece ha innescato la rete della vittoria. Psicologicamente, insomma, non era pronto per tornare sulla Roma, e Lazio e Udinese di sicuro si lamenteranno anche perché la Roma ha tagliato il traguardo dei 13 rigori in campionato. Alla fine, concediamo la passerella agli autori delle reti: Bentivoglio su rigore e Totti su punizione, Huseklepp di testa, ancora Totti su rigore e Rosi nel gran finale. Il capitano ha mancato la tripletta grazie al gran volo di Gillet sul terzo rigore concesso da Russo, ma una partita così malinconica, forse, non meritava la nobiltà di una tripletta.