23/05/2011 11:56
E, se ci fermiamo a pensare a questo, troppo bene è andata. Abbiamo assoluta necessità di un portiere che trattenga il pallone. Ci servono polmoni seri e freschi sulle fasce e in mezzo al campo. Vorremmo una Roma che non faccia sembrare Loria un gigante. E desidereremmo tanto una squadra che intimorisca, faccia pressing e attacchi per tutta la durata della partita. Travolgente in casa. Smargiassa, compatta e matematicamente tagliente in trasferta. Una panchina lunghissima piena di campioni tra cui non saper a chi dire "togliti la tuta che entri". E la Roma del futuro che speriamo abbiano in testa James Pallotta e DiBenedetto. Ma è stata in parte anche la Roma del passato costruita da Franco e Rosella Sensi, a cui oggi va tutto il ringraziamento possibile per i bellissimi anni, e le soddisfazioni, che ci hanno regalato.
Si è chiusa ieri non solo e semplicemente una fase, ma unepoca. Se ne apre oggi unaltra, completamente
diversa e nuova: nella gestione, nelle attese, nei programmi. La Roma sul mercato avrà un valore del tutto innovativo e rivoluzionario. Come gli Harlem Globettrotters di un basket remoto, dovrà sapere creare attese e gioia tali da far riempire gli stadi dovunque sarà chiamata ad esibirsi. Ci vorranno almeno un paio di anni perché ciò possa avvenire. Cè infatti da rifondare. Ma non certo da zero. Abbiamo il miglior vivaio italiano, se non europeo. Abbiamo promesse in crescita. Abbiamo certezze in campo, De Rossi, Burdisso, Borriello, Vucinic, Pizarro. E abbiamo i piedi di Dio fermi a 207 centri. Possiamo guardare al futuro con serenità, speranze, e orgoglio. Il passato è ora nel più amato e curato dei cassetti di casa. Andiamo avanti preparandoci con cura alla nuova stagione. Pensiamo a vincere in Europa League, poi vinceremo tutto il resto.