Blitz dello spagnolo, casa all’Olgiata e scuola per i figli

29/06/2011 10:59

Non sono nemmeno le 9 quando Rosella, la primogenita di Franco, attraversa in fretta il cancello della palazzina di Via della Cava Aurelia, sede della compagnia Italpetroli, per l’ultimo cda dell’èra Sensi. Con lei, elegante nella sua giacca bianca e con i capelli raccolti, la mamma Maria e il marito Marco Staffoli. L’ha preceduta la zia Angela Nanni, gemella della madre. Arriveranno anche le sue sorelle più piccole Maria Cristina e Silvia.

A poco più di 7 chilometri dal quartiere sta facendo colazione in un albergo dei Parioli, in via Barnaba Oriani, Luis Enrique. Il tecnico asturiano, sportivo anche nel look con i jeans e la polo azzurra alla moda, è circondato da chi gli vuole bene: la moglie Elena e i due figli più grandi Pacho e Sira, 12 e 9 anni. Solo la piccola Xana, 2 anni a novembre, è rimasta in Spagna.

Chi entra e chi esce. I verbi però sono da incrociare e scambiare nel destino dei due quarantenni. Rosella fa il suo ingresso in ufficio ma sta per lasciare per sempre la Roma che è stata della sua famiglia per 18 anni. Sarà presidente sino a domani sera. Da venerdì mattina tutte le deleghe saranno girate a Claudio , ad del Lecce sino al 30 giugno (si è dimesso ieri), mentre a presiedere il consiglio di amministrazione sarà Paolo Fiorentino, vice di UniCredit. Lucho esce dall’albergo, ma per iniziare la nuova avventura.

Cerca casa e sceglie l’Olgiata. Si ferma per tre ore a vedere alcune ville. Quando dovrà andare a Trigoria, dalla Cassia ci metterà più di un’ora per raggiungere il centro sportivo. Da lì, percorrendo il Grande Raccordo Anulare, sono poco più di 40 chilometri e il traffico sarà il rivale quotidiano. La decisione di vivere lontano dal football ranch giallorosso è legata proprio ai figli, alla vita della sua famiglia. Perché lì vicino c’è la scuola straniera individuata da Luis per i due adolescenti. Un’amica di Roma l’ha consigliata a Elena. A mezzogiorno ecco Lucho con moglie e bambini in macchina, al volante il tecnico, imboccare nel viale della St.George British International School, rette da vip e iscrizioni blindate.

Lo ha lavorato già da qualche settimana per agevolare l’ingresso di Pacho e Sira. Dopo un’ora, stavolta alla guida c’è la signora Elena, i quattro tornano all’Olgiata. Le lancette coincidono ancora, come ad inizio giornata: sono le 13, 30.


Il sorriso raggiante di Luis Enrique che saluta dal finestrino, ma è solo un arrivederci. La lacrima in diretta tv di Rosella Sensi che corre dalla sua piccola Livia, perché il suo è invece un addio. In serata l’ennesima carezza via internet del fratello : «I Sensi faranno sempre parte della mia storia e della mia vita». Lucho pranza con gli amici, prima di ripartire da Fiumicino nel tardo pomeriggio. Senza passare da Trigoria. Nella capitale da lunedì sera, si è organizzato da solo il blitz di 24 ore. Per non disturbare nessuno. Per un viaggio da marito e da papà. Presto tornerà e sarà il primo allenatore di Thomas Richard DiBenedetto.