29/06/2011 11:12
« Una decisione sofferta - lha definita Fenucci incontrando i giornalisti -ma inevitabile anche alla luce delle ultime vicende che hanno caratterizzato la vita del Lecce e la prospettiva che si passi a unaltra proprietà» .
VICINANZA -Il suo è stato un rapporto innanzitutto fiduciario con la famiglia Semeraro, che 15 anni fa lo aveva convinto a lasciare il ruolo di dirigente bancario e a iniziare questa esperienza nel mondo del calcio: «Sia pure dopo un lungo travaglio interiore- ha detto -ho accettato la proposta della Roma quando ho preso atto che la famiglia Semeraro aveva deciso di uscire dalla gestione del Lecce. Venendo meno il progetto al quale ho contribuito in questi anni, ed essendo il mio un rapporto fiduciario dettato da grande amicizia e stima, ho fatto una diversa scelta professionale anche perchè credo che nessuno, qui a Lecce,potrà fare più e meglio di quello che ha fatto la famiglia Semeraro». Non enfatizza né demonizza lautogestione che il Lecce affronterà in attesa di trovare un acquirente ( di cui per il momento non si ha traccia) perchè - osserva - «con gli introiti televisivi e da altri ambiti si può gestire una buona squadra come abbiamo fatto questanno, ma non ho ritenuto di restare quando è venuto meno quel progetto. Un dato comunque è certo e va tenuto presente per il futuro: il Lecce in questi anni ha vissuto sopra le sue possibilità considerati i ricavi perché annualmente i Semeraro hanno ripianato i disavanzi. Il calcio moderno dice che bisogna vivere con i fondi di cui si dispone, anche perché sta scomparendo la figura del presidente che tira fuori soldi e finanzia» .
IN ORDINE -Fenucci ha detto di lasciare comunque una società perfettamente organizzata con ottimo staff e che resterà primo tifoso del Lecce. Quanto al suo ruolo nella Roma è stato criptico: «Potrò essere più preciso quando saranno assegnate le deleghe, comunque mi interesserò della programmazione finanziaria e, per tutte le problematiche legate a tale programmazione- dai diritti tv al nuovo stadio -terrò i rapporti con Lega e Federcalcio» .