05/06/2011 10:41
Nulla di grave, nulla di particolarmente impegnativo. Niente Nazionale, però. E riposo quasi assoluto per un paio di settimane. Ma quelli del clan azzurro, soprattutto quelli della vecchia guardia, ieri dal ritiro di Coverciano si sono fatti vivi con Lele, come lo chiama Buffon: una telefonata, un sms, un segno di solidarietà. Ti aspettiamo presto, ti vogliamo bene. E così De Rossi, in un sabato pieno di sole, ha fatto il papà. A tempo pieno. Una giornata in compagnia degli amici più cari e della figlia Gaia, la cosa più bella della sua vita come ha più volte ripetuto. Il sorriso della figlia gli ha fatto recuperare un po di serenità. Non è bastato, però, a fargli cancellare dalla mente quanto accaduto da giovedì sera a venerdi pomeriggio, quando cioé il pm Roberto Di Martino ha assicurato che il suo nome non centra nulla con il calcioscommese. De Rossi, giovedì sera, cera rimasto malissimo. Non era riuscito a dormire, imitato in questo dai genitori. E la telefonata di congratulazioni fatta in serata al padre Alberto, dopo il successo della Primavera contro il Milan, ha avuto un doppio, dolcissimo sapore. Arrabbiato, deluso. Sorpreso, anche. Ma perchè mi mettono sempre in mezzo?, si è chiesto e ha chiesto alle persone che condividono con lui la vita e la professione.
A voce alta, De Rossi ha pensato: quando cè stato da prendermi le responsabilità, non mi sono mai tirato indietro; quando cè stato da pagare (anche multe salatissime, roba da Guiness dei primati, per le espulsioni di Donetsk e Bari) per errori commessi in campo, non ho mai protestato; ho rispettato la decisione della Federcalcio legata al codice etico di non convocarmi, ma in questa storia che centro? E perchè sono stato tirato in ballo in una faccenda così squallida? Chi ha o ha avuto linteresse a coinvolgere il mio nome? Se lè fatte tutte, queste domande. E a poche è riuscito a dare una risposta certa. Mille ipotesi, di ogni tipo. E abituato, De Rossi, a stare in prima pagina, ma trovarsi lì per via di una questione alla quale è del tutto estraneo lha a dir poco amareggiato. Chi, ad esempio, lha incontrato venerdì per preparare il comunicato diramato nel primo pomeriggio dalla Roma («Sono indignato», cè scritto), preparato - tra gli altri - con il ds Daniele Pradè e laddetto stampa Elena Turra, racconta di non aver mai visto in precedenza un De Rossi così arrabbiato.
Che ha incassato la solidarietà e laffetto di tutti i tifosi della Roma e della società, vecchia e nuova, senza riuscire a non ipotizzare il proprio futuro, di uomo e di calciatore, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni. La sua situazione contrattuale è nota: ha un contratto con la Roma fino al 30 giugno del prossimo anno e gli incontri per un eventuale rinnovo, finora, non sono riusciti a decollare. Per colpa di nessuno, però. La nuova dirigenza sta cercando di sciogliere in fretta il nodo legato allallenatore, poi - una volta sistemata la cosa - si penserà al rinnovo dei contratti. Ecco perchè a breve, De Rossi incontrerà Walter Sabatini: Daniele capirà le intenzioni della nuova Roma e viceversa.
Nel progetto tecnico per i prossimi anni, il nome di De Rossi è stampato a caratteri cubitali. Ma resta da superare lostacolo contratto. Daniele, scegliendo, valuterà con estrema attenzione ogni cosa, non soltanto laspetto economico del discorso.