"Meno feriti? Per la tessera"
23/06/2011 11:31
Allindomani della decisione di consentire le trasferte solo ai titolari della tessera, Maroni torna a commentare lennesimo giro di vite: «Il mio obiettivo è avere stadi senza gabbie entro la fine del prossimo campionato. E questo è possibile proprio grazie al successo della tessera del tifoso e di tutte quelle misure prese perché prevalga il tifo e non la violenza. Il 99,9% dei tifosi lo ha capito, mentre ci sono gruppi isolati che per motivi ideologici a priori sono contrari».
Il ragionamento di Maroni è sottile: consentendo le trasferte solo ai tesserati, quindi ai tifosi buoni nellottica del Viminale, lasciamo a casa quei cattivi dei non tesserati, e quindi possiamo permetterci di eliminare i divisori tra le tifoserie. Magari - è una provocazione, sia chiaro - si potrebbe tentare lesperimento nella «civile» Catania. Immaginate cosa potrebbe accadere ai romanisti in trasferta. Davvero gli basterà essere dei tesserati per sentirsi al sicuro? Il Ministro insiste anche a parlare di una crescita degli spettatori in Serie A.
«Sono aumentati, anche se solo dello 0,9%, da quando abbiamo messo in atto misure antiviolenza. Dallomicidio Raciti in poi, sono diminuite le partite con incidenti, gli scontri, il numero di agenti feriti e limpiego delle forze dellordine».
Non è confutabile, perché sul sito della Lega di Serie A non sono stati ancora resi noti i dati ufficiali. E certamente non vale per la Capitale, dove Roma e Lazio devono fare i conti - e da parecchi anni ormai - con unemorragia costante al botteghino. Sulla stessa linea di Maroni (ma sarebbe stato strano il contrario) è il sottosegretario allo sport, Rocco Crimi.
«Dopo il caso Raciti del 2007 tutte le misure di prevenzione prese per la sicurezza negli stadi hanno avuto efficacia», commenta Crimi.
«Vogliamo arrivare - annuncia
- agli stadi senza barriere entro la fine del prossimo campionato. Quando si è giocata la finale di Champions a Roma le barriere sono state tolte, e non è successo niente, questo significa che siamo sulla strada giusta». Petrucci è più cauto:
«Spero - dice il presidente del Coni - che sia possibile avere stadi senza barriere o reti». Spero. Secondo Petrucci
, «è uniniziativa bellissima e se accadrà lo sport e il calcio italiano non possono che esserne contenti». Ed è pure praticabilissima. E sufficiente impedire ai tifosi di andare in trasferta. Però si potrebbe fare ancora meglio. Giocando a porte chiuse, per esempio, la percentuale di incidenti scenderebbe veramente.