04/06/2011 10:30
« Non so chi si sia inventato questa cosa e il perché lo abbia fatto - ha ribadito il magistrato -, ma ho chiesto informazioni ai miei ufficiali di polizia giudiziaria e mi è stato detto che tra le oltre 50.000 intercettazioni effettuate non è stato mai citato Daniele De Rossi. Il suo nome nell'inchiesta non cè » . Di nomi ce ne sono tanti altri in compenso. Alcuni sono venuti fuori, altri usciranno nei prossimi giorni perché la vicenda, dopo le confessioni di ieri, è destinata ad allargarsi. Si indaga a Cremona, ma si indaga in altre parti dItalia, con la possibilità concreta che i giocatori coinvolti siano molti di più. Per il momento però il fulcro dell'inchiesta è qui in questo Comune di oltre 70.000 abitanti che da ieri sente di avere gli occhi di tutta l'Italia puntati addosso. Lo si capisce dalla folla davanti al tribunale, dai commenti nei bar, dai giornali, locali e non, che vanno a ruba. La notizia attira.
AVANTI A CREMONA -Da oggi nuovi interrogatori perché l'inchiesta andrà avanti a Cremona.« Le altre Procure non ci hanno ancora chiesto gli atti- ha detto in mattinata Di Martino, primache arrivasse la richiesta da parte delle Procure di Bari e di Napoli -e la competenza territoriale rimane a Cremona visto che non c'è unposto specifico dove questa associazione si è costituita prima della partita Cremonese- Benevento ». Non si può comunque escludere che in futuro, in presenza di nuovi fatti e riscontri, arrivino richieste di spostamento del processo altrove, intanto però gliinvestigatori tirano dritti per la loro strada. Anche perché, rispetto alla chiusura dell'ordinanza del gip, si sono già aggiunti nuovi reati, commessi sempre a Cremona dalle persone indagate. Per il momento Di Martino, che è pronto a trasmettere anche alcuni stralci dellinchiesta alla Figc e al procuratore Palazzi, non li ha resi pubblici:« Stanno succedendo cose strane ultimamente. Per esempio è accaduto un fatto significativo ai fini dell'inchiesta e sono stati commessi altri reati qui a Cremona, ma di questo non posso parlare ». E anche ieri il lavoro della squadra mobile coordinata da Guido Lo Presti è stato sensibile, soprattutto con l'analisi del materiale rinvenuto nelle perquisizioni effettuati nelle case degli imputati, con agende, pc, sim card e altro materiale sequestrato.