11/06/2011 11:39
Il neo ds giallorosso ha finalmente fatto un po' di chiarezza, chimera inseguita inutilmente negli ultimi tempi dai tifosi romanisti, spiegando chi comanderà nella nuova Roma. Il timore dei «troppi galli a cantare» è stato spazzato via dalla spiegazione del nuovo dirigente, che pur senza delineare un organigramma preciso, ha fatto ben capire chi sarà a decidere. Due uomini. Lui e Franco Baldini: altra novità interessante perché per la prima volta l'ex ds giallorosso viene tirato ufficialmente in ballo nel futuro della Roma aspettando che si liberi dagli impegni con la nazionale inglese e possa finalmente calarsi nel ruolo di direttore generale della Roma targata DiBenedetto. A sentir parlare Sabatini è immediata l'associazione dialettico-culturale con il futuro dg giallorosso, dal quale è diametralmente opposto per look e approccio: uno pacato e distinto, l'altro emaciato e nervoso (o schizzato per dirla alla romana). Ma la lingua è la stessa, quella del buon calcio e della linea diretta con squadra e giocatori senza troppi intermediari e stanze segrete dove far dietrologia. E forse anche per questo si è cercato all'esterno tecnico e staff, perché nella nuova Roma, chiaramente modello-Barça, la differenza la farà la voglia di lavorare assieme per una maglia, la volontà di star bene all'interno di un gruppo più che l'interesse privato del singolo giocatore.
I messaggi sono chiari: per tutti. Il progetto nasce attorno al talento «infinito» di Totti che dovrà però far di «esperienza virtù». Eppoi «sì» a Lamela, «nì» a Menez, «no» a Borriello. I dirigenti? Il discorso è lungo e si farà, ma anche lì i segnali son più che chiari. E per adesso va benissimo così... il nuovo ciclo, fatte le dovute «paci» contrattuali mediate ad arte tra i tavolini del centro, ora può finalmente partire.