03/06/2011 10:41
Progetto Dal 15 aprile, il giorno in cui a Boston furono firmati i contratti di cessione della Roma, non sono stati fatti molti passi, è vero. Alcuni, però, sono stati decisivi, a partire proprio dal passaggio di consegne dalla famiglia Sensi a DiBenedetto, al cui fianco è destinato ad avere un ruolo sempre più importante James Pallotta, uno dei proprietari dei Boston Celtics. Un passo storico, considerando che per la prima volta un club italiano è finito nelle mani di una proprietà straniera e che (Angelucci a parte, ma con unofferta minore), di alternative vere non ce ne erano altre. DiBenedetto, del resto, ha scelto la Roma per la maestosità del nome e per limportanza del progetto. Lha salvata dal rischio fallimento (presto dovrà metterci dei soldi freschi, con un aumento di capitale di circa 35 milioni di euro), ha in mente di darle unimmagine internazionale (merchandising, tournée, sponsor) che finora non è riuscita mai ad avere, esportando il marchio non solo negli Stati Uniti, ma anche nei nuovi mercati (Asia in particolare). Sarà compito della Neep Roma Holding, la Newco costituita dal gruppo americano e da Unicredit, che controllerà il 67%delle azioni dellAs Roma.
Scelte Per far questo, qualcosaltro di importante è stato fatto nel frattempo. In particolare le scelte, Franco Baldini e Walter Sabatini, rispettivamente i nuovi direttore generale e sportivo. Sulla carta, i migliori nei rispettivi ruoli, una garanzia di qualità. Due ritorni (anche se il loro passaggio in giallorosso è avvenuto in momenti storici e contesti diversi), due uomini molto diversi tra di loro, sicuramente due persone che possono costruire un bel progetto. Sabatini impostando una squadra giovane, talentuosa, capace di guardare lontano; Baldini strutturando al meglio la società. La piazza gli sta dando ampie garanzie anche per questo, contando sulla storia del loro passato. Ora, nei prossimi giorni, si potrà cominciare a disegnare anche la Roma del futuro.