Antei, la favola non è finita

13/07/2011 11:14

È arrivato alla Roma a diciassette anni, quando sembrava troppo tardi perché riuscisse a trovare spazio. Da ragazzino a via del Baiardo giocava insieme a Paolo Frascatore e Simone Sini, che passano in giallorosso nell’estate 2006 per i Giovanissimi Nazionali: «Ma non ho mai pensato che il treno fosse passato per sempre. Certo quando sono arrivato alla Roma avevo un po’ paura che non sarei riuscito a trovare spazio». Quando va a firmare il contratto gli dicono che sarà aggregato alla Primavera e partirà dalla panchina, invece per convincere a consegnargli una maglia da titolare lui ci mette poco più di un mese. La personalità con cui va in campo stupisce tutti, dal suo compagno di reparto Alessandro Malomo allo stesso tecnico, che pensava di avere un mediano di troppo e si ritrova con un affidabilissimo centrale in più. La stagione scorsa è stata innanzitutto una conferma: quando i giallorossi sono andati a giocare a Milano contro l’Inter, il capocannoniere del Viareggio Simone Dell’Agnello non la prende mai e riesce a segnare sì, ma solo nella proria porta. Di lui si accorge anche Vincenzo Montella, che lo aggrega alla prima squadra in allenamento e lo convoca per tre volte. Quando a Catania Juan deve chiedere il cambio per infortunio, lui è in tribuna, «ma non credo che sarei entrato, ero il nono difensore in rosa», diceva stringendosi nelle spalle il giorno del suo esordio con l’Under 19.

Il capolavoro di Antei sono però le tre partite delle fasi finali: contro Milan, e Varese dà un saggio del suo repertorio, fatto di precisione negli interventi, senso dell’anticipo e un’eleganza innata. «Abbiamo già delle richieste per Antei», diceva Bruno Conti quella sera. Invece Luca è ancora qui ed è pronto a stupire ancora. Anche Luis Enrique.