24/07/2011 10:44
PREDESTINATO - I ragazzi della cantera blaugrana lo considerano un'autentica leggenda. Colpa delle oltre 800 reti messe a segno nelle diverse categorie giovanili, prima di spiccare il salto in prima squadra. Ne sono trascorse di stagioni dal suo ingresso alla Masia, il celebre edificio che, fino a pochi giorni fa, ha ospitato la fabbrica di talenti culé.
Nove anni prima, suo padre, un glorioso passato nella Stella Rossa e nella nazionale yugoslava, aveva deciso di allungare di qualche anno la carriera, accettando l'offerta del Jovent Mollerussa, che allora militava nella seconda divisione iberica. Impossibile resistere allo sguardo di una ragazza del luogo, María Lluisa Pérez, e dopo pochi mesi ecco il primogenito. Gli occhi sono quelli della madre, ma il piede è tutto del papà e, nonostante il fisico esile, il piccolo realizza 220 marcature nella sua prima stagione nel campionato pulcini.
IL PERCORSO -Numeri che convincono i tecnici ad applicare, nel suo caso, il cosiddetto metodo Ajax. L'idea è quella di far giocare i ragazzi più promettenti sempre in una categoria superiore rispetto a quella che spetterebbe loro, per far sì che imparino a compensare lo svantaggiofisico attraverso tecnica, rapidità e intelligenza. L'esperimento dà i suoi frutti e il campioncino di Linyola, paesino catalano nei pressi di Lleida, brucia le tappe fino a conquistare la fiducia di Frankie Rijkaard e un posto in prima squadra. A 17 anni e 51 giorni, segnando al «Madrigal » contro il Villarreal, diviene il più giovane marcatore della storia del club. Prima della maggiore età, con un bottino a fine campionato di 10 reti, è già nel giro della Nazionale spagnola.
VOCAZIONE CENTRAVANTI- Nel frattempo Guardiola prende inmano la prima squadra e arrivano i primi titoli. La Coppa del Re, sottoscritta da 5 reti di Bojan, apre la soave stagione del primotriplete,completato dalle due Supercoppe e dall'Intercontinentale. Eto'o se ne va, ma per ottenere la maglia da centravanti, il ragazzo deve ancora attendere un anno, visto che lo pretende il nuovo arrivato Ibra. Il grande protagonista del finale della seconda stagione del Pepteam, però, è proprio Bojan che relega in panchina lo svedese e, pur giocando da attaccante esterno, realizza le reti decisive che consentono il bisliguero.