Giallo Roma

22/07/2011 09:59

Alla fine è prevalsa tra tutte le parti in causa la volontà di andare avanti e di non darla vinta ai sabotatori. Cos’è però che a un certo punto, ieri, ha mandato nel panico il popolo giallorosso? Mentre il presidente "provvisorio" per conto di Unicredit, Roberto Cappelli, affermava che era tutto a posto, fonti vicine alla cordata americana sostenevano invece che la perdita della società nel 2011 sarebbe ben superiore ai 36 milioni previsti alla stipula dell’accordo. E dunque l’ultimo litigio si è incentrato su chi debba coprire la differenza. I particolari di questa intricatissima storia e il modo in cui è rimbalzata a Brunico li troverete negli articoli di Daniele Galli e Tonino Cagnucci.

Sembrava delinearsi uno scenario da film horror: la classica immagine del morto che afferra il vivo. Mentre a Brunico nasceva la Nuova Roma, suscitando l’entusiasmo dei suoi tifosi conquistati dalla follia visionaria di Lucho l’ultrà, la Vecchia Roma rischiava di trascinarla nel gorgo del suo passato Possibile, si domandavano sgomenti i tifosi, che dopo i reiterati annunci, le conferenze stampa, le dichiarazioni programmatiche tutto possa saltare all’ultimo secondo? Mentre noi soffrivamo, gioivano i corvacci che hanno sollevato o ingigantito casi non per amore della verità ma solo per sabotare la Nuova Roma, per paura della nostra rivoluzione.

Come ha magistralmente spiegato Tonino Cagnucci, si trattava di bombe a orologeria, messe lì per esplodere proprio nel momento più delicato. Dov’erano questi soloni senza passione quando da soli difendevamo il nostro capitano esposto al pubblico ludibrio per il calcetto a quel provocatore di Balotelli? Dov’erano quando, sempre da soli, difendevamo capitan futuro dall’accusa di essere un teppista e un bullo per un gesto certamente sbagliato, ma che non poteva infangare una vita intera di passione e lealtà? Se le cose fossero andate come sembrava ieri a un certo punto della giornata il sabotaggio sarebbe riuscito. Importa a qualcuno di questi soloni incipriati che, se dovesse per assurdo saltare tutto all’ultimo istante, non restererebbero che rovine? Ora sembra che il buon senso e la volontà di sviluppare un grande progetto abbiano vinto sui contrasti, ma il popolo giallorosso ha il diritto di non essere preso in giro e vuole conoscere tutta la verità. Ognuna delle parti in causa deve assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, sapendo quel che la Roma è per centinaia di migliaia di persone. Noi vi racconteremo sempre tutto quello che riusciremo a scoprire, senz’altro interesse che di essere al servizio del nostro "bene comune" che si chiama Roma.