Luis Enrique, duro dal cuore grande

02/07/2011 11:02



METODI - I suoi programmi di lavoro sono du­ri ma sempre vari, a volte si usa solo il pal­lone, quasi sempre c'è il doppio allenamen­to. Le sue squadre hanno sempre molta for­za e concludono la stagione al top della con­dizione. Ama molto fermarsi a parlare con i ragazzini delle giovanili e vederli allenarsi. Predilige differenziare gli allenamenti, per non far annoiare i ragazzi. E’ sempre molto diretto con i giocatori, quali­tà che ha apprezzato quando il suo allenatore al Barcello­na era Luis Van Gaal. Nel B non ha mai gio­ con un solo , li ha utilizzati tutti e tre: Mino, Oyer e Masip. Hanno destato molta curiosità in Italia le fo­to che lo ritraggono, mentre allena con gli occhiali da sole, ma quest'anno per tutta la stagione ha dovuto proteggersi dal sole per­ché è stato operato a un occhio.



AMICIZIA - Una cuorisità. Da giocatore, ha ri­velato in un'intervista di tre anni fa, stava per passare alla Lazio di Cragnotti, il suo procuratore glielo consigliò, ma lui scelse il . Uno dei suoi grandi amici è Jo­sé Luiz Caminero, dell'Atletico Bilbao. Di­vennero amici quando con la Nazionale ai Mondiali del '94 Clemente li schierò insieme e Luis Enrique si vide sventolare il cartelli­no giallo dopo il colpo ricevuto da Tassotti che gli procurò una vistosa ferita al volto. Per questa sua amicizia due mesi fa, all'ini­zio di maggio, si dava per certo il suo passag­gio alla guida dell'Atletico Madrid, visto che Caminero e' direttore sportivo del club. IL GRUPPO - Luis Enrique cura molto la com­pattezza del gruppo. A portava tutta la squadra a cena dopo tre vittorie con­secutive o dopo un gol nato su uno schema studiato in al­lenamento. L'appuntamento era di solito al ristorante Ka­uai, a Gavà Mar dove ha por­tato, tra l'altro, tutto il Bar­cellona, compresi i dirigenti, a cena, proprio pochi giorni prima che andasse a trovarlo nella Ciu­dad Condal, la casa del . Il tecni­co spagnolo è molto impegnato nel sociale. Ad aprile ha messo all'asta 76 magliette di 46 giocatori, collezionate in 15 anni di carriera, per raccogliere fondi per la Fundacion Ani­ma, che assiste l'infanzia: raccolti 10.308 eu­ro. La piu' battuta e' stata quella di Puyol a 800 euro, ma anche quella di Luis Enrique è stata acquistata per 600 euro.



SCELTE - Il 14 marzo 2011 Luis Enrique ha comunicato uffi­cialmente al direttore tecnico del , Andoni Zubi­zarreta, che avrebbe lasciato la guida del B, ma era da almeno tre mesi che aveva deciso di lasciare, agli amici aveva confidato, nella cena dell'ultimo dell'anno, che avrebbe fatto il grande passo. Tra le ipo­tesi c'erano Getafe, Valencia e Atletico Ma­drid. A disertava le conferenze stampa prima delle partite, preferiva man­dare davanti ai giornalisti il suo vice. Non ha mai parlato degli arbitri e non lo farà mai neppure in Italia. E’ contrario ai ritiri. Alla Roma potrebbe abolire quelli prima delle partite casalinghe. non si opporreb­be.