Ore 17.55 scatta l’era di Luis Enrique

13/07/2011 10:40

A parte e , che aveva incontrato il mese scorso non appena arrivato a Roma, sarà la prima volta per tutti. Il termine ultimo per presentarsi a Trigoria è le 10 di questa mattina, mezzora dopo tutti in campo per il primo allenamento. Aperto alla stampa. Dopo, Luis Enrique dovrebbe - e vorrebbe - avere dei colloqui individuali con i giocatori. Soprattutto con coloro che in questi giorni sono stati (e sono ancora) al centro di trattative di mercato: Vucinic, in primis. Ma anche Menez. L’allenatore stravede per Mirko. Lo ha detto in privato ai suoi collaboratori, mentre in pubblico si è limitato a un «mi piacciono i giocatori bravi. Più sono e meglio è». Il numero 9 è uno di questi. È uno che, con la testa giusta, può cambiare il volto di una partita in un minuto. Ecco perché Luis Enrique vorrebbe tenerlo. Si guarderanno negli occhi e parleranno. Entrambi sono abituati a fare così. Non vuole alcun tipo di incomprensione coi suoi giocatori, per questo dirà tutto in faccia. Sempre. Al lo faceva quasi sempre. Da calciatore e da allenatore. Non intende cambiare certo adesso, che si trova davanti all’avventura più importante della sua carriera.

Ha firmato un contratto di due anni da 2,9 milioni di euro lordi per la stagione 2011-2012, mentre 3,1 milioni di euro per la stagione 2012-2013. Con lui, come detto, ci sono anche Iván de la Peña come assistente, Roberto Moreno come , Antonio Llorente come mental coach e Rafael Cabanellas come . Nello staff anche Aurelio Andreazzoli, collaboratore tecnico, Guido Nanni, dei portieri, e Franco Tancredi, anche lui dei portieri (e supervisore) in attesa del nulla osta da parte della federazione inglese. A loro il compito di guidare e plasmare la nuova Roma. A loro il compito di «conquistare i tifosi» giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento. L’avventura comincia oggi. A Trigoria. A casa. «Forza Roma», quindi. Senza alcun dubbio