05/07/2011 10:19
Solo così è possibile far combaciare le proprie esigenze con la realtà. La Roma è poi una società rotolata in zona depressa, dopo aver vissuto quest'anno anche il declino delle sue ambizioni sportive. Per poter riprendere quota non è interessata a giocatori convenzionali, che sul mercato non mancano. Vuole cambiare marcia, vuole ritrovare lo slancio, accettando anche un minimo di attesa per poter prendere la rincorsa. Ma è necessario evitare di riproporre sulla scena una Roma Minore, senza motivi di speranza e di riscatto. Diciamolo pure. Fino a ieri molti personaggi secondari, giocando con la maglia della Roma, sono diventati protagonisti della scena calcistica. Ci riferiamo a Taddei, a Perrotta, a Cassetti, che da giocatori di contorno, hanno assunto rilievo di primo piano. Ma quella era una Roma il cui meccanismo di gioco funzionava come un orologio. Era il collettivo a giocare da campione, consentendo a tutti di esprimersi al meglio, grazie all'apporto di campioni autentici come Totti, De Rossi, Pizarro, Panucci, Mexes e Juan. Sono stati questi gli alfieri di una chiara volontà di vincere che si trasferiva nel gioco corale. Ma ora si tratta di ripartire, di ricreare quella volontà e quello spirito. E quindi ci vogliono i giocatori giusti per poterlo fare. A proposito di schermaglie di mercato, Zamparini ha fatto rumore nell'ambiente, dichiarando che gli piacerebbe vedere il suo Pastore muoversi in mezzo ai lupi. Zamparini è talmente astuto che ci asteniamo volentieri dal volerlo ribadire. Sa che il giocatore è un pupillo di Sabatini e che la rinuncia della Juventus e la scelta di Alvarez da parte dell'Inter hanno messo Pastore momentaneamente fuori del mercato. Se ha lanciato l'amo è perché sta seguendo una sua strategia per riportarlo in primo piano. Sabatini forse ne sa una più del diavolo, ma Zamparini è tipo da non avere paura dei diavoli ed è sempre certo in cuor suo di saperli imbrogliare.