09/07/2011 11:43
A Roma cè grande attesa intorno allarrivo di Lamela. Quali sono le sue caratteristiche?
« E un trequartista, ha un sinistro speciale. Può fare anche lesterno. Dribbling, rapidità di gambe, velocità di pensiero, salta luomo e crea la superiorità numerica. Fa segnare e arriva anche al tiro»
. In Argentina è stato paragonato a Pastore.
«Il ruolo è lo stesso, anche sotto il profilo atletico si somigliano. Hanno classe, inventiva, sono svelti, intelligenti. Pastore, però, è un destro naturale. La Roma sta spendendo bene i suoi soldi. Lamela vale certe cifre. E bravo, è forte, ha notevoli margini di crescita».
Lo ritiene già pronto per lavventura nel calcio italiano?
«In Argentina si vive e si ragiona in modo differente. Cè una mentalità diversa rispetto a quella delle vostre società. Se un ragazzo ha i mezzi giusti, entra e gioca. Non si riflette troppo sulletà, sulla carta di identità. Conta il valore. E Lamela si è fatto largo subito con personalità. Oltretutto è riuscito a distinguersi nonostante i problemi del River Plate, travolto da una grave crisi economica e precipitato anche in serie B. Lamela ha diciannove anni, però ha già disputato quasi quaranta partite da protagonista. La Roma si è assicurata un ragazzo di alto profilo. E merita i complimenti anche lInter. Alvarez è nato nel 1988, ha quattro anni in più di Lamela, nel Velez si è fatto ammirare » .
Qual è il primo pregio di Lamela?
«Il suo calcio è una sintesi di classe e rapidità, in campo riesce a garantire unaltra marcia. Supera lavversario, inventa colpi geniali, cerca il passaggio in profondità, è furbo e altruista. Può crescere, ma ha già le credenziali giuste per imporsi in Italia e far divertire i tifosi della Roma ».
Ha sfiorato la convocazione in nazionale per la Coppa America.
«E un peccato che sia stato lasciato a casa, considerando il rendimento offerto finora dallArgentina. Gioco lento, prevedibile, pochi gol. Credo che in prospettiva Lamela possa diventare uno dei riferimenti della nazionale argentina in vista del Mondiale del 2014 in Brasile».
A portarlo alla Roma è stato il direttore sportivo Sabatini, lo stesso dirigente che nel 2009 aveva pilotato il trasferimento di Pastore dall-Huracan al Palermo.
«Pastore ha superato con disinvoltura limpatto con il campionato italiano. E sono sicuro che anche Lamela non avrà difficoltà a consacrarsi. In certe situazioni, negli spazi stretti, Lamela riesce a essere anche più veloce di Pastore. E poi Erik avrà una fortuna, nella Roma...».
A cosa si riferisce?
«A Buenos Aires si era ritrovato a convivere con i problemi del River Plate. Ora Lamela giocherà in un grande club, abituato a lottare per obiettivi prestigiosi in Italia e allestero. Intorno a sè troverà le condizioni ideali per completare la sua crescita, per maturare, per confrontarsi con colleghi che vantano una straordinaria esperienza. Penso subito a Totti: sono convinto che il capitano della Roma rappresenterà una guida importante per Lamela. Insieme daranno spettacolo. Erik ha istinto e fantasia, apre la strada agli attaccanti. Vedrete che troverà una splendida intesa con un campione come Totti».
La Roma si è assicurata Lamela bruciando la concorrenza dellInter e del Napoli.
«Prendendo un talento come Lamela, la Roma ha pensato al presente e al futuro, perché Erik è destinato a fare altri progressi. Nel River Plate ha conosciuto una situazione molto complicata: la società non ha saputo impostare un progetto credibile, ha sbagliato a pianificare una serie di mosse e si è ritrovata in affanno, così come la squadra è stata travolta da tanti disagi. Troppi errori che alla fine sono costati la retrocessione in B: una dirigenza inadeguata e anche un tecnico inadatto. Il River Plate avrebbe dovuto cedere prima i suoi pezzi migliori: a gennaio sarebbe stato opportuno vendere i più bravi per tamponare i debiti e rinnovare la squadra. Invece è stata scelta unaltra strada. E ora il River Plate si ritrova in B».
I tifosi del River Plate stanno vivendo il momento pù deludente nella storia del club: dalla retrocessione in B alla partenza di Lamela, che era diventato la nuova stella del Monumental.
«Io sono lallenatore che ha vinto di più nei 111 anni del River Plate. E una maglia che sento mia, sono cresciuto al Monumental. E uno scenario doloroso, è triste vedere i tifosi così amareggiati. E anche il futuro non sarà semplice. E difficile ripartire. Dopo Lamela, andrà via anche il centravanti Funes Mori. Per tornare in Primera Division serviranno buone idee, unorganizzazione moderna e soprattutto tanta grinta, perché il River andrà a giocare su campi insidiosi contro club che disputeranno ogni volta la partita dellanno».
Torniamo a Lamela: cosa si aspetta dal trequartista?
« Sarà divertente vederlo vicino a Totti. La Roma può aiutare Lamela a compiere un ulteriore salto di qualità, così come Lamela renderà più ricca ed elegante la squadra giallorossa».
E lei quando verrà a vederlo allo stadio Olimpico?
« Adesso sono alla ricerca di una nuova panchina. Ho interrotto lavventura nel San Lorenzo. Mi trovo in questi giorni a Miami. Sto valutando alcune proposte. LItalia mi affascina: ho giocato per sette anni nel vostro Paese. Conservo grandi ricordi e grandi emozioni delle mie esperienze con il Napoli, lAvellino, la Fiorentina e lInter. Credo che la mia prossima avventura da tecnico sarà allestero. LItalia mi piace: allenare in serie A è un traguardo che mi manca».