De Rossi, solo la Roma

02/08/2011 09:23

La classica «scelta di vita, di cuore». Inevitabile per uno come lui. La trattativa è stata lunga, pesante, fatta di tanti incontri (alcuni anche negativi), di mille telefonate e ancora forse non è finita. Tutto è cominciato qualche mese fa, quando ha alzato il telefono e ha contattato Sergio Berti, manager di Daniele. Così, tanto per capire se quelle voci che volevano il centrocampista un po’ stanco di stare ancora in una à che lo ha (non tutta, ovviamente) preso di mira, fossero vere. E lo erano: Daniele si era stancato di persone che gli facevano le pulci, di quelli che lo controllavano se beveva un bicchiere in più o se tornava a casa un’ora dopo il previsto. Basti ricordare certe dichiarazioni di , del tipo «a Roma le cose stanno cambiando», «mi sento meno coccolato» e altre dello stesso genere. non si è sentito più un intoccabile per la gente, è stato attaccato per questioni personali e questo gli ha cambiato l’umore. Ma l’amore per la Roma non è mai mutato. Daniele, quindi, per un certo periodo ha pensato fosse giusto cambiare aria. Le grandi società non si sono presentate dalla Roma, ma da lui certamente sì, nonostante le smentite del suo entourage. Il Chelsea prima, il Real poi, il da sempre. Soldi, sceicchi, tentazioni estreme per il portafogli. Evidentemente non per la passione. ha detto no, vuole restare. Almeno per ora.

Con le big d’Europa sul calciatore, per di più a scadenza di contratto, per la Roma non è stata una trattativa semplice, anche se il nuovo direttore sportivo ci ha creduto fino alla fine ed è andato avanti pur correndo il rischio di perderlo. E’ chiaro, quello di Daniele è e sarà un contratto molto oneroso, da top player, che peserà sul bilancio. Del resto la Roma americana non poteva permettersi di perderlo ora, tanto meno di lasciarlo andare via l’anno prossimo a parametro zero. Sarebbe stata una brutta figura, una sorta di falsa partenza. ha trattato, ha chiesto e ottenuto, non tutto ovviamente. La Roma ha provato a giocare al ribasso e alla fine ha dovuto cedere, non proponendo però un contratto alla (nove a stagione per il calciatore, una trentina per la Roma). «Abbiamo formulato un’offerta equilibrata con ampi elementi di variabilità, che dovrebbero essere la linea guida di qualsiasi contratto stipulato con un calciatore. La nostra intenzione è tenerlo e dovremo trovare una soluzione. Non c’è nessun termine, speriamo che la trattativa si concluda prima dell’inizio della stagione agonistica», le parole di Claudio , ad della Roma, dopo l’assemblea degli azionisti tenutasi ieri a Trigoria.

Nonostante le cifre da capogiro girate intorno al centrocampista, la sua permanenza a Roma non è mai stata una questione di soldi. A Roma sta bene, con la Roma vuole continuare, Luis Enrique gli piace e soprattutto vuole dimostrare di essere ancora quell’incantevole e continuo calciatore di qualche tempo fa. Vuole togliersi l’etichetta di cattivo, dopo gli episodi negativi (gomitate) contro lo Shakhtar e Bari. Episodi che gli hanno fatto perdere la nazionale. Prandelli sta per perdonarlo e lo convocherà per l’amichevole del 10 agosto con la Spagna a Bari. Per quella data, magari, Daniele avrà un nuovo contratto, un altro umore.