02/08/2011 16:48
"IL RINNOVO DI DE ROSSI ARRIVERÀ" - Un messaggio chiaro, che però il tecnico non intende approfondire nel dettaglio: "Non voglio dare indicazioni su dove abbiamo bisogno di rinforzi, ne parlo tutti i giorni con Walter Sabatini. E non guardo la carta d'identità, mi interessa la carta calcistica di un giocatore". Il tecnico asturiano respinge anche il confronto con le altre big del campionato: "Non ho visto molto le altre di serie A". Il prossimo rinforzo, potrebbe arrivare invece dall'interno. I contatti con De Rossi per il rinnovo continuano, dopo l'apertura dell'ad Fenucci, la firma sembra più vicina. Lo conferma anche Luis Enrique: "Ho parlato con Daniele, la sua prima scelta è restare in questa società, credo che l'accordo arriverà, non so quando ma arriverà. Lui è un punto di riferimento per questa squadra, si vede anche per come si allena, come si impegna". Discorso diverso per quei giocatori che hanno manifestato la voglia di farsi da parte. Come Vucinic: "Se un giocatore non vuole restare è meglio che se ne vada. Vogliamo giocatori identificati con il club, giocatori che abbiano voglia di stare qui. Oggi non vedo nessun giocatore che non vogliano restare con noi. Non so se sarà così domani", spiega Luis Enrique. Un riferimento a chi, in un futuro imminente, potrebbe muovere volontà simili. A cominciare da Borriello, per cui Sabatini ha già detto "no" a una prima proposta da circa 8 milioni dal Psg di Leonardo. Se ne riparlerà.
"NON SONO HARRY POTTER" - Intanto, però, la Roma è pronta a tornare in campo: domani, nuova amichevole, a Budapest con il Vasas. Presto, forse, per avvertire le pressioni di una stagione che inizierà il 18 agosto con il playoff di Europa League. Ma che già chiama Luis Enrique a tirare le somme della sua Roma: "Ma non sono Harry Potter - si schernisce il tecnico - e non ho la bacchetta magica. Adesso non so dove arriverà la Roma. Capiterà di cadere, ma dovremo rialzarci e imparare a farlo bene. Questa è un'avventura meravigliosa, ma il cammino è ancora lungo e tortuoso". Anche per questo, l'allenatore di Gijon ha le idee chiare sugli obiettivi a medio termine: "A questo punto della stagione non mi interessa il risultato, preferisco vincere, ma mi interessa provare soluzioni future e migliorare l'attitudine dei giocatori alla partita, sia su situazioni offensive che difensive". Il manifesto della sua idea di calcio, quella "revolucion cultural" di cui spesso ha parlato Sabatini. "Ma non credo che la mia sia un'idea rivoluzionaria, io non invento il calcio. La mia è una maniera diversa di vedere il futbol. Vedo una squadra ricettiva, per ora ricevo inpunt positivi dal gruppo, non so quali riceverò quando giocheremo competizioni ufficiali. Ma sono pronto ad affrontare qualunque situazione arriverà". Alcune situazioni le sperimenterà per la prima volta proprio allo stadio Puskas di Budapest, come gli innesti di Bojan e Heinze: "Avranno possibilità di giocare", conferma il tecnico. Che tra le porte scorrevoli di Trigoria continua avedere entrare e uscire uomini differenti. Non esattamente la situazione migliore per allestire una nuova squadra: "È meglio lavorare con una rosa già pronta, ma sapevo questa situazione prima di arrivare qui. Al Barça B abbiamo cambiato molti giocatori per vari motivi negli ultimi anni. Ma qui in un mese ho trovato un ottimo ambiente, un ottimo gruppo". Già dal 18, la sua missione di trasformarlo in una squadra dovrà dare frutti concreti.
CLOSING - Ma il 18 sarà soprattutto il giorno del closing tra Unicredit e DiBenedetto. Oggi la firma dei documenti con il nuovo accordo, che prevede più soldi per la ricapitalizzazione (una da quasi 70 milioni immediata, poi altre due che potrebbero portare la cifra a circa 100 milioni) e sembra nuovi termini per il finanziamento della banca alla Roma. Entro stasera lo scambio delle carte che domani Fiorentino presenterà al board di Unicredit che si radunerà per l'approvazione della semestrale, per l'approvazione di un contratto non più da negoziare. Ultimi passi, verso la chiusura definitiva. A questo punto, a meno di sorprese attualmente non immaginabili, davvero definitiva.