Roma, euroaddio. Esce Totti, lo Slovan segna. Luis Enrique contestato
26/08/2011 10:11
Applausi a DiBenedetto Alla fine, perciò, si dimentica tutto. Le ovazioni al futuro presidente DiBenedetto (che ringrazia con un video messaggio e fotografa la curva col cellulare) e l'entusiasmo di una tifoseria che ha aperto un gran credito a Luis Enrique, sentendosi poi tradita (domanda: e se si andava ai rigori Totti non serviva?). Peccato, perché al netto della modestia slovacca c'è da dire che nella Roma un'idea nuova di gioco c'è. Come da 4-3-3 d'ispirazione Barcellona (ma fermiamoci all'ispirazione), gli esterni bassi (Rosi entrato subito per Cicinho e il buon Josè Angel) spingono finendo spesso più alti degli intermedi di centrocampo (Perrotta e Simplicio: discreti). Il cross al centro ovviamente non è previsto e così la palla circola sugli interni, mentre il centrale della mediana (Viviani: utile) abbassa spesso in linea con il tandem difensivo rimasto a presidio (Cassetti e Burdisso: fragili). La variante più significativa, manco a dirlo, è capitan Totti che non fa certo il Messi andando a cercare la porta con i triangoli, ma vede corridoi inesplorati in cui far viaggiare la palla a beneficio di Caprari e Bojan (buono il primo, disastroso l'altro). Insomma, il meccanismo tutto sommato funziona, anche se lo Slovan - che a volte si abbassa in sette sulla linea difensiva con i ripiegamenti di Bagayoko e Zofcak (Kladbrubsky fa il frangiflutti quasi a uomo su Totti) - subisce gol su palla inattiva. Angolo di Totti e rete in scivolata di Perrotta (11'). Pura vecchia guardia che indirizza il match, dopo che al 2' Bojan sciupa una bella palla servitagli da Caprari.
Caso Totti I giallorossi vanno al tiro con facilità, ma per rivedere una conclusione in porta bisogna aspettare la ripresa, quando Totti e Perrotta fanno volare Putnocky Lo Slovan anche dopo lo svantaggio lascia isolato l'unica punta Sebo e si fanno vedere solo con un tiro di Guedé da fuori area e qualche incursione sul ventre molle romanista (il destro). Ci sono però autostrade per i giallorossi, che graziano Putnocky con Josè Angel (13'). Con la inspiegabile uscita di Totti (29'), la squadra si smarrisce e l'incursione di Guedé che scavalca Cassetti e serve Stepanovsky per il pari finale. L'ultimo acuto è un gran tiro di Verre (17 anni) deviato alla grande dal portiere, ma non è sera di ovvietà: solo di miracoli. Come quello dello Slovan. E qualche tifoso lascia l'Olimpico mormorando: «Meglio se arriva presto Delio Rossi...».