La Roma cede solo in 10 alla Fiorentina. Grazie lo stesso

04/09/2011 11:36

Buona la partenza della Roma, che si fa vedere in avanti dopo nemmeno due minuti con Piscitella che riesce

a sfondare sulla sinistra e scarica un sul secondo palo che Lezzerini vola a deviare in angolo. Immediata ma non troppo convinta la reazione della
, la girata di Acosty è facile preda di Pigliacelli. Passano tre minuti e Viviani riceve palla sulla trequarti e lascia partire un terrificante che si schianta sulla traversa a
battuto. Che un gol sia nell’aria è chiaro, che siano i viola a segnarlo un po’ meno: taglio in verticale per Babacar, assist perfetto per
Campanharo, che batte Pigliacelli sul primo palo con un sinistro al volo che gela un Olimpico già piuttosto tiepido. La Roma accusa il colpo ma prova a riorganizzarsi,

poco prima del 10’ Lezzerini chiude su Tallo, sulla ribattuta si avventa Caprari, sul cui è decisivo il


salvataggio di Agyei. Al quarto d’ora Viviani va a battere un corner e mette in mezzo un cross dei suoi che trova

Caprari dalla parte opposta, a giro e palla che esce di poco sul secondo palo. Non va meglio ad Agyei,


che poco dopo riceve, si accentra e scarica un diagonale potente ma fuori dallo specchio. I giallorossi si salvano ancora un paio di minuti più tardi, quando Babacar riesce a entrare in area e calciare in porta, Pigliacelli è attento. A rimettere in piedi una partita che sembra avviata sul binario sbagliato ci pensa – come sei mesi fa – Federico Viviani: Acosty tocca in area Caprari, l’arbitro concede un rigore non proprio clamoroso e sul dischetto si presenta il capitano, a incrociare e Lezzerini che può soltanto intuire la traiettoria. Per Federico si tratta del secondo centro all’Olimpico, sempre sotto la , dopo quello che valse il momentaneo 1-1 nella finale di ritorno di Coppa Italia. La reazione viola è violenta come il colpo di testa di Babacar (cross perfetto di Bittante, fra i migliori) che centra in pieno il palo alla sinistra di Pigliacelli. Sul rovesciamento di fronte, bel taglio in profondità di Verre per Caprari, sinistro alto di poco. L’ultima emozione prima dell’intervallo è una punizione dal limite di Ciciretti, che gira di un soffio oltre il secondo palo.

Si ricomincia da un di Babacar neutralizzato a terra da Pigliacelli, poco prima che lo stesso numero


nove ci riprovi con il sinistro da posizione favorevole, palla fuori. È sempre la Fiorentia a forzare i ritmi, al

9’ Matos serve bene Campanharo che va via a Nego e scarica un diagonale sul secondo palo che esce di pochissimo. Poi però salgono in cattedra i gioielli della Roma: minuto numero 12, Verre pesca sulla destra Caprari, controllo, due passi per entrare in area e seminare il panico e chirurgico sul primo palo a battere Lezzerini, il tutto sotto gli occhi di Sacchi, Ferrara e Peruzzi.
 

Il vantaggio sembra mettere le ali alla Roma, che nei successivi cinque minuti sfiora il tris per due volte, prima con Verre ( a giro, Lezzerini si salva in corner), poi ancora con Caprari che riceve sulla destra e lascia spazio alla sovrapposizione di Sabelli, sul secondo palo, ancora bravissimo Lezzerini a mettere in angolo. A metà tempo sostituisce Tallo con Politano, che va a posizionarsi all’ala destra, con Caprari dirottato al centro dell’attacco. Roma ancora pericolosa al 27’, Piscitella riceve in area, ma scarica un  fuori bersaglio. Una partita che i giallorossi sembrano avere in mano si complica improvvisamente alla mezz’ora, quando Barba si vede rifilare un rosso diretto per fallo da ultimo uomo su Acosty e è costretto a togliere Ciciretti per Rosato. La ne approfitta per riaprire una gara chiusa: Babacar riesce a liberarsi in area per due volte e a battere Pigliacelli con un sul secondo palo che per la Roma vista nella ripresa ha il sapore di una beffa. Al 40’ una buona occasione capita a Piscitella, su servizio di Politano, chiudono bene Camporese e Lezzerini. I supplementari sono a un passo, ma a chiudere i giochi e beffare ancora la Roma ci pensa Acosty a tempo ampiamente scaduto, colpo di testa imprendibile su cross preciso di Biondi, che batte Pigliacelli e lascia ai giallorossi soltanto l’amarezza.