22/09/2011 10:29
Tutte le garanzie Insomma, nonostante il club giallorosso abbia ottemperato a tutte le richieste informali giunte dal Viminale, inserendo rispetto alla prima versione di luglio un codice univoco per ciascun carnet che lo rendesse immediatamente in connessione col proprio possessore grazie al rapporto diretto con «Questura in line», l'iniziativa non sarà accolta dall'Osservatorio, anche se in pratica la nuova card equivarrebbe ormai ad una tessera del tifoso.
Colpo di coda Nella concitata nottata, però, le speranze giallorosse non sono del tutto tramontate. Il club, infatti, spera che il comunicato sia formulato in modo tale da lasciare una porta aperta a futuri interventi. Cioè: se ci sarà un passaggio che inviterà la Roma a presentare nuovi approfondimenti, la dirigenza è disponibile a stoppare l'inizio della vendita e riproporre più avanti l'iniziativa, magari non più per 16 partite ma per un numero inferiore di gare.
Tar all'orizzonte Qualora invece il documento non presenterà aperture di qualche tipo, la Roma intende andare avanti lo stesso, ed a quel punto toccherà al Viminale bloccare la validità delle card emesse. Ma il braccio di ferro sarebbe solo all'inizio, visto che la Roma è pronta a ricorrere al Tar per chiedere una sospensiva ad una eventuale iniziativa che limiti la libertà d'impresa. Ma il Viminale crede poco all'ipotesi di un giudice che va contro un provvedimento in materia di ordine pubblico. Però è inutile dire che di un braccio di ferro con le istituzioni il calcio italiano farebbe volentieri a meno.