03/10/2011 10:27
CONCORRENZA - Ne ha superati di compagni Rosi, almeno un paio. Cicinho, che Luis Enrique aveva detto di apprezzare, e Cassetti, ormai forse avviato più sulla strada dellessere considerato il quinto difensore centrale. Senza contare che in estate è stato ceduto in prestito al Bari il giovane Crescenzi che nel piano- giovani e dopo il ritiro estivo svolto con i grandi a Riscone sembrava destinato non solo a restare ma anche ad essere unalternativa importante. Dal mazzo invece è rispuntato Rosi, romano, romanista, frutto del vivaio di Trigoria, ventiquattro anni compiuti lo scorso maggio. In più di tutti gli altri ha sicuramente le doti dellesterno che serve al gioco che ha in mente la Roma.
FIDUCIA - Con la fiducia dellallenatore arriva il resto. Rosi ha dato il suo contributo nei successi di Parma e dellOlimpico con lAtalanta. Per lui, dopo essere stato impiegato poco sia lo scorso anno con Ranieri e Montella, sia nelle prime uscite con Luis Enrique, è una sorta di rinascita. Ha capito che questo può essere il suo anno, la stagione che lo può portare ad essere un giocatore importante. E si è messo lì, a capire i movimenti, i tempi giusti per affondare. Con Josè Angel dalla parte opposta rappresenta la coppia di ali della Roma, valori aggiunti quando scendono. Rosi sta lavorando per migliorare nella fase difensiva, sabato con lAtalanta è stato molto attento. Poi, quando cè da catapultarsi in avanti, lesterno non ha nulla da invidiare a nessuno grazie alla facilità di corsa e alle grandi doti fisiche. La Roma ora se lo tiene stretto, Rosi non vuole mollare, è pronto a cavalcare il momento positivo. Magari regalando unaltro assist alla prossima partita. E la prossima partita è il derby.