Miralem orbita per natura in quei mondi là davanti: trequartista dietro le punte. Tra lo Zidane dei Balcani, come lo chiama qualcuno in patria, e i romanisti è stato colpo di fulmine. «
Quella del Lione è una buona tifoseria, ma non è niente rispetto a quello che ho scoperto a Roma. Qui la passione si vive ogni giorno ed è fantastico vedere questo amore per la squadra. Ci sono un sacco di fanatici e la città è tagliata in due tra Roma e Lazio. Mi impressiona molto, ma allo stesso tempo adoro questa situazione. Mi ricorda il clima in nazionale, ma non lavevo mai vissuto in un club». Miralem si abituerà presto a questo amore sconfinato. Pjanic si confessa in unintervista concessa a France Football poche ore prima di Francia- Bosnia (1-1 il risultato finale e impresa sfiorata). Il fascino di una passione solo apparentemente esagerata ha contagiato anche lui, dopo
Lamela e Bojan, che sui telefonini hanno caricato chi la foto dellOlimpico, chi quella della Sud (e il secondo ama ascoltare
"Roma Roma"). Non è beata gioventù, ma gioventù che qui - qui a Roma - cresce beata. Lione pare dimenticata. O quasi. È un ricordo importante che i «
fanatici» tifosi della Roma stanno contribuendo a cancellare. Pjanic lo aveva candidamente ammesso anche altre volte e lo ripete anche stavolta: «Non avevo particolarmente voglia di partire. È successo tutto in poche ore, lofferta della Roma faceva comodo anche ai dirigenti, e credo che dopo Metz e tre stagioni a Lione per me ci sia una nuova tappa. A 21 anni scopro un nuovo campionato, nuovi giocatori, un nuovo Paese, una nuova lingua, tutte cose che mi arricchiranno molto».