Solo distrazioni? Se è una Roma bambina,
Walter Sabatini è uno zio preoccupato. Negli ultimi dieci anni solo una volta nel 2008 i giallorossi erano partiti peggio in campionato. Sabato è rimasto negli spogliatoi con Luis Enrique, per l'ennesimo confronto tecnico, poi ha rivisto la partita tre volte, fino alle 4 di notte. Per farne questa sintesi: «
Distrazioni insopportabili anche perché reiterate. Ci stiamo incartando. Dobbiamo subito invertire la rotta».
No, siamo proprio inferiori Perché in effetti il tempo comincia a stringere. Ma se è «una Roma bambina sempre per dirla con Baldini che deve pagare un tributo alla sua gioventù», come fai a metterle fretta? Il d.g. è stato chiaro: «Non siamo né tecnicamente né fisicamente paragonabili al Milan. Il nostro percorso è appena iniziato, ci vuole pazienza». E allora il problema è più grande: la Roma non è solo distratta, la Roma è inferiore alle squadre che lottano per i primi posti. Non è una grande, per l'appunto è ancora bambina.
E dunque? Se è così, conviene considerarla fuori concorso in questo campionato, attraversare questa stagione come un ponte verso il futuro, «quando gli altri dovranno rifondarsi e noi saremo pronti», è sempre Baldini che parla. E allora, cominciano a chiedere i tifosi, Luis Enrique faccia il rottamatore, tanto va di moda: si liberi dei senatori della squadra, arrivati al capolinea, realizzi il suo progetto o fallisca solo con i suoi uomini. E lo faccia subito, contro Novara e Lecce, partite fondamentali se non decisive per il suo destino. Se doveva restare in mezzo al guado, in effetti, tanto valeva tenersi Montella, no?