14/10/2011 10:25
UNO E VERO -Invece Luis Enrique preferisce concentrare lorario di lavoro, se così si può chiamare, in un unico appuntamento quotidiano, a costo di rinunciare a qualche giorno di vacanza nei periodi di break del campionato. Unaltra trasgressione spagnola rispetto alle abitudini del calcio italiano. Nelle ultime due settimane, ad esempio, la Roma si è concessa soltanto quattro giorni di riposo, contro i cinque della Lazio. Ma una volta a Trigoria, non si perde un attimo di tempo. Sono allenamenti intensi, in cui viene richiesta la massima applicazione, fisica e mentale, che hanno conquistato lapprovazione della squadra.« Per me è stata una sorpresa- ha detto ieri Totti -non ce la faccio mica a fare due ora e mezza di fila a questi ritmi... No, scherzi a parte, sappiamo quanto serva il lavoro nel calcio ed è una buona cosa allenarsi così ». La sintonia con i giocatori rende tutto più semplice. Laltra faccia della medaglia è che chi non mostra il massimo impegno, quella che Luis Enrique chiama« fame », la domenica non gioca o addirittura resta a casa. Ne sa qualcosa Juan (...)
PERCHE IL RITIRO? -In questa logica rientra anche labolizione del ritiro per tutte le partite allOlimpico. Compreso dunque questo derby, che da calendario la Roma deve giocare in trasferta. Luis Enrique rinuncerebbe volentieri alladunata anche quando si deve viaggiare. Ma è evidente che sarebbe troppo rischioso partire per unaltra città nel giorno della partita. Chissà che non gli venga in mente prima o poi, in occasione delle trasferte comode, tipo Napoli o Firenze che sono raggiungibili in treno in poco più di unora, un ulteriore strappo alla tradizione.
LOPA -Intanto ieri, nel giorno della conferenza stampa di Totti, è cominciata ufficialmente lOpa, lOfferta pubblica di acquisto per il 33 per cento di azioni rimaste sul mercato. Finora, come previsto, i piccoli azionisti non hanno ceduto le loro quote. Soltanto 5.750 azioni, lo 0,013% del totale, sono state consegnate: si tratta di meno di 4.000 euro, sui 30 milioni del residuo in Borsa. Sicuramente non hanno venduto Danilo Coppola, terzo azionista assoluto della Roma con il 3,6 per cento di quote, né lo stesso Totti. Daltra parte, a un prezzo fissato molto basso ( 0,6781 a pezzo) non sarebbe conveniente. E stato poi comunicato che lOpa si concluderà il 3, e non il 6 novembre.