Roma, tesoro da 30 milioni

25/10/2011 10:11

SOLDI - E per la Roma questi sono anche i giorni del risparmio. Che poi significa guadagno per altri fronti di spesa. Si parla dell’Opa (offerta pubblica di acquisto) in corso sul 33 per cento delle azioni giallorosse non di proprietà della Neel Roma Holding spa, in pratica il duopolio DiBenedetto-Unicredit. Quelle azioni sono sul mercato, proprietà dei piccoli investitori, entro il 3 novembre possono essere cedute. La Roma aveva stanziato 30 milioni di euro per il recupero delle piccole quote. Ebbene, a nove giorni dalla chiusura del periodo valido si parla della cessione di un numero irrisorio: siamo sotto ai 200.000 euro di valore. Proprio quello che la Roma in cuor suo sperava.


GUADAGNO - Perché ora, o meglio tra qualche giorno, forse qualcuno in più dei nove che mancano, quei 30 milioni possono essere destinati ad altre spese. Un esempio? A due mesi dall’apertura del mercato di gennaio potrebbe esserci un tesoretto molto sostanzioso per eventuali operazioni. Anche perché, ormai è chiaro, sistemati tutti i tasselli a livello dirigenziale-organizzativo, il progetto già in piedi da tempo, avrà una sensibile accelerazione. Hai voglia a dire che i frutti si potranno raccogliere solo tra qualche anno: Baldini, , e Luis Enrique vogliono aumentare i ritmi, sistemare la rosa quanto più possibile in tempi rapidi, dare il via definitivo al piano tattico da costruire con un gruppo che possa durare dalle cinque alle otto stagioni. E ormai, con grande soddisfazione di DiBenedetto, manca poco davvero.


CDA - I tredici membri del nuovo consiglio di amministrazione già si conoscono. La novità giovedì potrebbe essere rappresentata dalla prima apparizione romana di Michael Ruane e Richard D’Amore, soci del consorzio messo su da DiBenedetto e Pallotta. Oltre ai quattro gli altri consiglieri in quota americana saranno , Tacopina, e Gabrielle: 8 sui 13 totali. I 5 nomi di Unicredit sono Fiorentino, Cappelli, Mingrone, Navarra e Marra. Curiosità anche per il nome del vicepresidente. Con tutta probabilità, per mantenere gli equilibri, il secondo di DiBenedetto sarà un uomo di Unicredit. Ipotesi? Cappelli, che ha ricoperto già la carica di presidente, potrebbe essere eletto numero due