Totti: «Reja l'uomo derby. È il nostro portafortuna»

14/10/2011 11:01

Il clima derby è anche questo e nessuno lo sa meglio di , che domenica vedrà la partita da casa. «Ho cercato fino alla fine di recuperare ma non ce l'ho fatta. Se fosse per me andrei in panchina anche in borghese ma dopo quanto accaduto quando mi sono infortunato (il riferimento è al derby del 2006, quello del record delle 11 vittorie consecutive che guardò da bordo campo, n.d.r.) non credo che andrò allo stadio. Sicuramente fino a domenica mattina starò vicino ai miei compagni dandogli qualche piccolo consiglio». E sono tanti quelli che ne avranno bisogno, perché in casa giallorossa sarà la prima volta per molti. «L'importante è che ognuno sappia cosa deve fare perché capiranno cosa vuol dire il derby di Roma. Luis Enrique ci arriva con la mente libera e questo potrebbe essere un vantaggio. Per me che sono nato e cresciuto qua, giocare contro la Lazio è speciale. Alla fine sono tre punti fondamentali e per noi vincere la quinta o la sesta volta non cambia nulla. Da lunedì capiranno tutti cosa sia il derby».

Una partita che ha giocato 33 volte e che lo ha visto sempre protagonista. «Non mi piace quando sento che per la Roma è meglio che io non giochi. Sono legato al derby dello scorso anno. Per un tifoso romanista vincere con una doppietta nel derby è il massimo. È normale che critiche e sfottò ci siano: i derby di Roma sono belli anche per questo, sia prima che dopo la partita». Per questo abbandona i panni del giocatore e veste quelli del tifoso. «Chi è favorita? La Lazio, come sempre... In mezzo al cerchio che facciamo prima della partita non ci posso stare, mi dovessero menare... L'aquila? Non posso rispondere sennò mi arrestano. Se dovesse volare, ma non penso, sarebbe una bella coreografia. Andasse a farsi un giro al mare, tanto con i gabbiani sono tutti uguali».

Torna serio quando parla dei tifosi. «Sono unici e se ne sono accorti anche altri miei compagni. Per tante persone viene prima la Roma che la mamma, noi cercheremo di ripagarli sul campo. Con la voglia e la convinzione di quest'anno possiamo dare loro tantissime gioie».