DiBenedetto: «Su De Rossi facciamo in fretta»

18/11/2011 09:34

Ieri ha parlato davanti ai soci della Fondazione Roma Europea, oggi pomeriggio incontra la Polverini in Regione, domani è il turno di Zingaretti nella sede della Provincia dove lo aspetta anche il titolo di «Cavaliere della Roma». E il cda? Slitta alla prossima settimana, quando DiBenedetto sarà già ripartito per gli States. Ma tra le questioni in sospeso c'è proprio il suo stipendio: l'assemblea ha approvato gli emolumenti totali degli amministratori (budget di 1,28 milioni) ma non ha ancora fissato il salario del presidente tra imbarazzi e dubbi.

Mr. Tom è arrivato martedì e fino a ieri sera non si è ancora mai affacciato dalle parti di Trigoria. Se a lui tocca il ruolo di presidente «cerimoniere», sullo sviluppo del business si stanno concentrando gli uomini del fondo Raptor di James Pallotta. Ieri Mark Pannes ha incontrato i dirigenti del Coni insieme all': all'inizio del 2012 dovrebbe partire la partnership tra Roma e Coni per lo sfruttamento dell'Olimpico con il lancio di una serie di nuovi servizi. A dicembre si chiuderà l'accordo di durata triennale, a conferma che il nuovo stadio di proprietà è un sogno irrealizzabile prima di qualche anno. «Speriamo di poter cominciare presto i lavori. Abbiamo incontrato un paio di volte il sindaco Alemanno - riferisce DiBenedetto - ora stiamo studiando le possibili zone dove costruire il nuovo impianto e sono partite le analisi finanziarie». Una partita tutta da giocare e con tempi lunghi, mentre per il rinnovo di il tempo stringe. «Dobbiamo fare presto» ha suggerito il presidente giallorosso ai suoi collaboratori. «Ho grande fiducia - assicura DiBenedetto - in Franco Baldini che si sta occupando della questione con il procuratore di . Sono molto ottimista, ma non aggiungo altro perché c'è una trattativa in corso».

Milan e Manchester sono spettatrici attentissime. La Roma americana cercherà il del futuro anche negli States. «Vogliamo avere scuole calcio in tutto il mondo e abbiamo già avviato dei contatti con un gruppo di Boston che controlla 8.000 ragazzi. Il gioco e il marchio della Roma devono essere esportati ovunque. E tutti, famiglie comprese, devono sentirsi al sicuro - l'auspicio di DiBenedetto - quando vengono qui a vedere una partita allo stadio». Gli fanno notare che il possesso palla di Luis Enrique non basta a divertire la gente:servono le vittorie. Il presidente annuisce. «Il nostro allenatore vuole sempre vincere e non è soddisfatto quando non ci riesce. Ed è anche quello che vogliamo fare noi con la Roma» La conferenza, un po' confusa dalle traduzioni «faticose» e pure un po' bulgara visto che le domande erano vietate ai giornalisti, si è chiusa con l'augurio di Mr. Tom a BurdissoÈ un vero peccato e un duro colpo fisico e psicologico:stava giocando benissimo e gli auguriamo di guarire presto». Se ne parla per la prossima stagione.