14/11/2011 09:12
e un grande onore per Daniele, che dallalto delle sue sessantanove partite in nazionale è uno dei veterani del gruppo.
Ma lidea ancora non è certezza, perché domani sera il vero capitano di questa nazionale, Gigi Buffon, eguaglierà le 112 presenze in azzurro di un suo grande predecessore, Dino Zoff. Dunque la fascia potrebbe restare sul suo braccio. Entrambi campioni del mondo, entrambi amati non solo dalle rispettive tifoserie, ma un po da quelle di tutta Italia, Buffon e Zoff sono stati senza dubbio due pilastri della storia azzurra. Per De Rossi, in ogni caso, ci sarà tempo per indossare la fascia di capitano, anche perché i numeri sono comunque dalla sua parte, visto che con la gara di stasera raggiungerà le 70 presenze in azzurro eguagliando quelle di un certo Sandro Mazzola.
Numeri importanti ben noti a Prandelli, che lo ha schierato in 12 delle sue 16 partite da Ct (11 volte titolare, 1 da subentrato), ma che non esitò a lasciarlo a casa per punirlo dopo la gomitata in Shakhtar Donetsk-Roma dellanno scorso che gli costò lespulsione e la squalifica. Un episodio ormai metabolizzato che non ha affatto intaccato la loro stima reciproca e quella che tutto il gruppo azzurro ha nei confronti di De Rossi, uno dei veterani di questa nazionale bella, giovane e spesso sbarazzina.
Laltra sera, ad esempio, ha approfittato delle ore di libertà concesse dal ct per portare una quindicina dei suoi compagni a cena a Trastevere, dove ha davvero fatto gli onori di casa, da romano e romanista qual è. Accanto, stavolta in campo, potrebbe trovarsi anche il suo attuale compagno giallorosso Osvaldo, che stando alle voci della vigilia dovrebbe essere schierato per la prima volta titolare da Prandelli dopo lo spezzone di partita disputato lo scorso ottobre a Pescara contro lIrlanda del Nord, nel giorno del
suo esordio in azzurro. Se così fosse i tifosi della Roma avrebbero un ulteriore motivo per recarsi allo stadio, nel quale troverebbero unItalia con due giocatori giallorossi in campo, un ex allenatore della Roma in panchina e senza alcun laziale. Osvaldo ha già rimpinguato il consistente gruppo degli oriundi romanisti
in azzurro nel quale, tra gli altri, troviamo nomi importanti del calcio mondiale come Guaita, Angelillo, Ghiggia, Sormani e Da Costa.