28/11/2011 08:33
Programma Ieri Francesco Totti ha svolto regolarmente tutto l'allenamento, saltando (per precauzione) solo la partitella finale. La botta alla caviglia sinistra, quella distrutta dall'intervento di Vanigli nel 2006, la sente ancora, anche perché l'ha presa proprio sotto la placca applicata dal professor Mariani all'epoca, cinque anni fa. Placca che, tra l'altro, non garantisce la piena efficacia delle sedute fisioterapiche, che nella fattispecie hanno un'efficienza ridotta (anche se sempre buona). Ecco, questo è l'unico vero punto interrogativo da qui a domenica per ricedere Totti di nuovo in campo, dopo l'apparizione nel secondo tempo contro il Lecce.
Alternative Oggi come oggi, però, l'attacco della Roma sembra aver un bisogno disperato di Francesco. Osvaldo non ci sarà (a meno di clamorose retromarce) per il pugno a Lamela nello spogliatoio di Udinese e lo stesso Lamela sembra ancora procedere a passi alterni. Bojan, invece, di passi ne fa sempre uno più indietro dell'altro e resta lontanissimo dal giocatore che la gente romanista sognava di ammirare in estate. Restano Borriello e Borini, con tutti i problemi del caso. Marco non viene visto da Luis Enrique e ieri non si è allenato (ma sarà a disposizione per il Franchi), Borini è reduce dall'infortunio muscolare e lo spagnolo non forzerà la mano. Ergo, non resta che Totti. Per fortuna, verrebbe da dire, visto anche che al Franchi lo scorso anno segnò la doppietta con cui superò Roby Baggio nella classifica dei marcatori di sempre della Serie A.
Ex di lusso Domenica, tra l'altro, in attacco dall'altra parte Totti ritroverà un vecchio amico, Alessio Cerci, ex di lusso, cresciuto all'ombra del capitano giallorosso. «Per me è una gara importante dice la punta viola , per tutti è invece quella della vita. Dovremo sputare sangue e fare una guerra». Proprio quella che la Roma si aspetta. Ecco perché Totti serve ancora di più, in una squadra in cui la personalità difetta. E non poco.