28/11/2011 09:34
Meglio tutta la vita uno spogliatoio caldo, che uno pieno zeppo di morti viventi. Ma quando il «pischello» Lamela ha risposto stizzito alle accuse del compagno (in realtà gli avrebbe tirato una bottiglietta di plastica), sè beccato la replica del più navigato Osvaldo, stavolta davvero modello Johnny Depp, che gli ha rifilato una sberla in pieno volto. Giusta! O meglio, di quelle che ti insegnano a stare al mondo. Certo, Osvaldo non è il Capitan Sparrow né il papà di Lamela e non deve passare il concetto che picchiarsi porti del bene allinterno di uno spogliatoio, ma certi episodi succedono da sempre e non hanno mai provocato vittime. Anzi, alcuni passaggi di questo tipo possono far bene alla crescita di un giocatore che diventa uomo attraverso questo sport: diciamo che andrebbe interpretata come una «pizza propedeutica».
Della serie «cè sempre qualcuno più grosso e cattivo di te», anche il giovane Lamela inizierà a capire (e vivendo a Roma la lezione non gli farà di certo male) che qualche volta è meglio abbassare lo sguardo e chiudere scusa: sarebbe stata loccasione giusta e non avrebbe creato tutto questo parapiglia. Già, perché la società ci ha dovuto mettere la mani. Nonostante il buonismo del nuovo corso, è arrivata (giustissima) una multa e la probabile sospensione del giocatore che potrebbe saltare Firenze. E a rimetterci a quel punto chi sarebbe? Osvaldo o la Roma che dovrà fare a meno dellattaccante più prolifico proprio nella sfida contro la bestia nera Delio Rossi? Forse Luis Enrique perché sostenere questa posizione e andare al Franchi senza Borini, Totti, Borriello e Osvaldo sarebbe un suicidio.