20/11/2011 10:10
«Non esisterà mai davanti a me un avversario facile. Perché contro il Lecce, pure se ha solo otto punti, non basta che la Roma giochi al cinquanta per cento per avere la certezza del successo. Io mi aspetto di vincere, ma dando il cento per cento: attenzione difensiva, pressing, profondità, possesso palla e velocità. Altrimenti sarà difficilissimo per noi, soffriremo tantissimo. Anzi, sono sicuro potrebbero anche spuntarla loro: noi non siamo una squadra incredibile».
Il Lecce e basta (7 punti su 8 li ha conquistati in trasferta), senza fare tabelle da qui alla sosta di Natale. Luis Enrique chiede concentrazione assoluta. «Sarebbe un errore guardare alle gare successive. Non minteressano. Perché esistono tanti dettagli importanti che ancora non controlliamo e io non posso prevedere tre o quattro successi di fila,non sarebbe giusto per me e per la squadra pensare che vinceremo tre-quattro partite di seguito. È irreale».
«Non sono orribili i nostri numeri». Ha la Roma in mano. Perché, durante la conferenza stampa della vigilia, scorre con attenzione, su alcuni fogli, le classifiche sul comportamento del gruppo giallorosso in 10gare. Possesso palla (secondo posto), tiri dentro la porta (quinto), palle giocate (terzo), percentuale di passaggi riusciti (secondo), suprepremazia territoriale (primo) e percentuale di pericolosità (terzo). La sua squadra è da vertice, spesso sul podio. «Il mio limite è di non essere mai soddisfatto.Ma le nostre statistiche non sono poi così male: siamo tra i migliori. Non sono i numeri di una squadra che fa schifo.Ma io sono lallenatore e so che cè ancora tanto da fare. Non mi fermo a questi dati, so che cè da lavorare seriamente per essere sempre più competitivi ».
Francesco Totti torna abile dopo quasi due mesi. LuisEnrique è felice di poter contare nuovamente sul capitano, ma non può garantire che rientrerà subito dal primo minuto. «Lo considero recuperato: è buona la sua condizione fisica, siamo fortunati che sia di nuovo a disposizione. Ma decido io chi gioca, è una mia scelta e basta, non ne parlo con i giocatori». Il ballottaggio è tra Totti e Lamela: ieri pomeriggio provato
largentino e non il capitano alle spalle di Osvaldo e Bojan.«Possono giocare anche contemporaneamente, essendo entrambi capaci di partire nella posizione di trequartista e attaccante. Ma per me il ruolo naturale di Totti è trequartista, lì può essere più importante ». Scoppia a ridere in faccia a chi gli domanda qualche particolare in più sulla lite con Heinze dopo la gara con il Milan: «Io avrei discusso? Con chi e quando? Chi lo dice? Il giocatore? Portatelo qui, chiedetelo a lui, non a me». Insiste: «Il mio malumore cè, lo confermo: quando non facciamo risultato. Ma tra me e i calciatori. La società ha una strada che è la stessa dellallenatore e credo di tutta la squadra. Non cè, al momento, unaltra opzione. In futuro chissà,ma ora è quella giusta e stiamo sudando ogni giorno per renderla più efficace».
«Meglio lasciarvi la curiosità» scherza Lucho. Quella sulla possibile tredicesima formazione in tredici gare ufficiali. «Quattro-cinque giocano sempre o quasi, altri ruotano. Ma la mia idea è mettere in campo sempre chi stameglio», chiarisce sulle decisioni finali.«Noncè comunque una regola esatta». Fuori di Trigoria uno striscione: 1 fisso anche per Burdisso. «Mi dispiace tantissimo per Nicolas, è un leader naturale per il suo comportamento, mette sempre prima la squadra di se stesso. Peccato averlo perso, giocatori così. Gli auguriamo un veloce rientro, lo aspettiamo. La rosa, comunque, è ampia e quindi siamo
pronti ad affrontare la situazione. Poi vedremo se sostituirlo a gennaio». Domani vertice di mercato con Sabatini. Intanto Kjaer sfida Cassetti per la maglia lasciata libera dallargentino.