Nella ripresa la partita perfetta. Cresciamo

07/11/2011 10:11



L’impatto dei “nuovi” non è dei migliori, soprattutto si fa notare l’indisciplina tattica di Taddei, svagato nelle coperture difensive ed evanescente nelle fasi d’attacco; occorrono quasi 20 minuti alla formazione giallorossa per trovare equilibri e movimenti di squadra, concedendo comunque al Novara ripartenze non sempre efficacemente bloccate. Se sul piano della manovra e del pressing la Roma cresce visibilmente con il passare dei minuti, sono i solisti e le individualità a latitare, rendendo vani gli apprezzabili sforzi corali profusi da tutti i protagonisti giallorossi. Come al solito i maggiori limiti sono avvertibili sia negli ultimi metri del fronte d’attacco romanista sia nei primi davanti al di Luis Enrique; mancano le invenzioni degli attaccanti in maglia bianca, mancano le accelerazioni e gli scambi rapidi che consentano di battere a rete con efficacia.



La ripresa vede la Roma in costante propensione offensiva, efficace nella pressione nelle fasi di non possesso palla, maggiormente determinata nei tentativi di pungere il Fontana; la fluidità del gioco è sicuramente migliore rispetto al primo tempo, come in definitiva la migliore concentrazione sulle ripartenze novaresi; la determinazione e l’efficacia dell’attacco romanista passa anche in gran parte grazie anche a quei 10 metri di arretramento che Lamela si ritaglia verso la metà della seconda frazione di gioco.
Sembra proprio la partita perfetta, quella della Roma nella ripresa, creativa, cattiva, intelligente nella capacità di staccarsi dalle marcature per trovare spazi e linee di corsa utili per liberare gli avanti per tiri efficaci; tanto quanto per tutto il primo tempo, le grandi qualità dei giocatori romanisti erano rimaste inespresse, così per tutta la ripresa a salire in cattedra è non solo la quasi perfetta attuazione del modulo del tecnico asturiano, ma anche la migliore convinzione dei talenti giallorossi. L’altra nota estremamente innovativa è senza dubbio l’intercambiabilità così ben attuata tra e Gago, mossa questa che mette in difficoltà la gabbia difensiva che costantemente viene proposta per inaridire la fonte di gioco giallorosso che riparte dalla linea difensiva: in quest’ottica diventa una risorsa di gioco straordinaria la combinazione che i due centrocampisti riescono a proporre nel settore centrale del campo, fornendo alle proprie punte break importanti e giocate risolutive. Se le note positive sembrano riferibili al complesso del gioco romanista, appaiono ancora lontani dall’essere risolte le difficoltà, riferibili alle indecisioni dei singoli del settore difensivo, che ancora non riescono a dare quel senso di completa affidabilità nelle condizioni di pressione della squadra avversaria. La Roma cresce, i suoi talenti crescono, la convinzione e l’autostima crescono così come, speriamo l’affetto e la vicinanza, alla squadra dei tifosi romanisti.