22/11/2011 08:48
Ma anche dopo larrivo di Gago e Pjanic, Luis Enrique non pensava di inserirli in un terzetto che fosse completato da De Rossi. «Credevo che De Rossi e Gago non potessero giocare insieme, invece si trovano benissimo: una volta uno fa il regista e laltro linterno. E va tutto bene, mi piace molto» ha spiegato lallenatore con molta franchezza domenica sera, dopo la vittoria con il Lecce decisa essenzialmente dalla qualità dei centrocampisti. Su Pjanic, Luis Enrique si era espresso alla fine di Roma-Milan: «E piccolino, eppure non si lascia buttare giù. Vorrei che tutti i giocatori della Roma avessero il suo atteggiamento in campo» Questa frase, che ai vecchi dello spogliatoio non piacque affatto, rende lidea della stima dellallenatore.
E così, tra lesordio in Roma-Cagliari e la partita di domenica, Luis Enrique ha plasmato il centrocampo secondo i suoi gusti. Aveva cominciato il campionato con la linea Perrotta-De Rossi-Pjanic, ora è passato al terzetto inedito Pjanic-Gago-De Rossi, modificando continuamente le posizioni. Tre giocatori di qualità dietro a tre attaccanti: unutopia che prende corpo. Con il Lecce, Gago è partito da regista e nel secondo tempo ha segnato il terzo gol della sua vita da interno destro. De Rossi si è mosso con il passare dei minuti in tutte e tre le posizioni del centrocampo: prima interno sinistro, come in Nazionale, poi interno destro, infine regista. La stessa duttilità di Pjanic. Che domenica è stato sballottato solo da destra a sinistra, ma che in altre circostanze è stato utilizzato da trequartista. Il resto ormai fa volume: Viviani, che ha 19 anni come Lamela, è tornato a impressionare il campionato Primavera. Simplicio è misteriosamente scomparso dopo un gol con lAtalanta. Perrotta e Greco si comportano da gregari disciplinati. E Pizarro? Infortunato, chissà quando torna. In panchina, ormai.